Il Cosenza torna da Ferrara con le ossa rotte e il morale sotto i tacchi. Zero certezze e mille insicurezze. Diventa anche difficile commentare quanto successo in campo ma ci proviamo.
Dionigi conferma la difesa a tre con alcuni cambi negli uomini, uno per reparto: Vaisanen prende il posto di Meroni, Voca quello di Calò e Brignola quello di Nasti. L’approccio alla gara dei rossoblù non è malvagio ma due gol subiti in poco più di venti minuti fanno precipitare la situazione. Il primo gol è di Moncini che intercetta in maniera fortuita un tiro sballato di Maistro, spiazzando l’incolpevole Matosevic al minuto dieci. Dopo una timida reazione degli ospiti con un tiro da fuori di Brescianini al tredicesimo, al minuto ventidue arriva il raddoppio della Spal. Stavolta è Dickman che di testa raccoglie il traversone di Tripaldelli inserendosi tra Vaisanen e Panico (che perde la marcatura) e batte Matosevic. Gli uomini di Dionigi faticano a riorganizzarsi e si rendono pericolosi solo alla mezz’ora con un colpo di testa di Butic su corner di Brignola che impegna severamente Alfonso. Nell’intervallo non ci sono cambi e la ripresa serve solo ad evidenziare la resa totale del Cosenza che subisce altri tre gol con un Matosevic imbarazzante. Per la cronaca le marcature sono da attribuire ad un autogol di Panico, a Maistro e a Peda. Il tempo di Dionigi sulla panchina rossoblù sembra decisamente volgere al termine. A meno che non si decida di mandare avanti questo spettacolo indecoroso.
Matosevic SV
Preferiamo non infierire su questo ragazzo che ha completamente perso la tranquillità mentale. Incolpevole sui primi due gol, nella ripresa viene sfoderato un catalogo di errori e indecisioni da brividi. Liscia di piede sul traversone di Dickman deviato da Panico; non raccoglie un pallone che Vaisanen prova a difendere goffamente e lascia a Maistro la porta spalancata; infine non riesce a respingere il colpo di testa di Peda che non era angolatissimo.
Vaisanen 4
Al rientro dall’infortunio è una partita da incubo. Avversari che sbucano da tutte le parti: sul primo gol non riesce a rimontare su Dickman, partecipa pienamente alla frittata in occasione del quarto gol.
Rigione 4,5
Degno capitano di questa banda.
Venturi 4,5
L’unico merito che può avere è che gli attaccanti non segnano se non Moncini che stava passeggiando in mezzo all’area.
Rispoli 4,5
Ennesima prova pessima del terzino ex Parma. Perde nettamente il duello con Tripaldelli e quando prova ad impostare fa il tiro a bersaglio con gli avversari, cogliendoli tutti!
Voca 5
Ad un certo punto sparisce dal campo, come tutti i suoi compagni, ma almeno all’inizio prova anche a costruire qualcosa, lanciandosi nell’area avversaria.
Brescianini 5
Tanti palloni persi e tanta confusione.
Panico 4
Perde completamente la marcatura su Dickman in occasione del primo gol. Prova nel finale di primo tempo a proporsi in avanti ma è tutto fumo.
Brignola 3,5
Uno di quelli che ha deluso di più. Da lui ci si aspettava qualità, dribbling e gol. Invece si limita solo al passaggio scolastico e spesso all’indietro. Avulso.
D’Urso 4
Unn’è Ca’ avissaru sbagliato e n’hannu dato a Barbara? Sembra aspettare sempre la palla sui piedi e spesso si mbriaca sulu!
Butic 5
Un fantasma. Non gli arrivano praticamente palloni ma lui non fa nulla per rimediare.
Gozzi SV
Entra quando la partita è praticamente già bella che finita (se mai oggi ci sia stata partita)
Kornvig SV
Già si fa fatica a giudicare i titolari, figuriamoci quelli che sono entrati. Si ricorda un calcio di punizione tirato in curva.
Zilli SV
Davvero inutile averlo inserito oggi sul tre a zero sotto quando è stato considerato quasi zero fino ad ora. Eppure si districa bene in un paio di circostanze.
Sidibe SV
Esordio per il ragazzino dell’Atalanta in una partita in cui davvero non può dare nulla.
Nasti SV
Forse serviva qualche minuto per la valorizzazione.
Dionigi 3
Al di là di schemi, tattiche e moduli è palese che la squadra fatica a seguirlo. Oggi il Cosenza non risulta essere stato in campo. Non ha gioco, non ha carattere, non ha mordente. Temo sia tempo di salutarsi.
a cura di Luca Aiello