Cosenza, stavolta Frascatore non c’è. Zarate ko, Marras sbaglia il rigore della svolta.Bisoli sorride(0-0)

COSENZA (4-3-1- 2): Micai,Rigione, Meroni, D’Orazio, Venturi, Brescianini (Praszelik, D’Urso), Voca, Marras, Finotto, Zarate (Zilli), Nasti (Cortinovis) all.Viali

Panch: Marson, Calò, D’Urso, Salihamidzic, Praszelik, Agostionelli, Delic, Martino, La Vardera, Zilli, Prestianni, Cortinovis

SUD TIROL (4-4-2): Poluzzi, Celli, Vinetot, Zaro, De Col (Curto), Fiordilino (Lunetta), Belardinelli (Pompetti), Carretta (Cissè), Rover (Larrivey), Tait, Odogwu. All: Greco

Panch: Minelli, Marano, Berra, Curto, Siega. Lunetta, Cisse, Pompetti, Larrivey, Giorgini, Schiavone

ARBITRO: Feliciani di Teramo

Assistenti: Cipriani di Empoli e Lombardi di Brescia

IV UOMO: Arena di Torre del Greco

VAR: Minelli di Varese

AVAR : Martchetti di Ostia Lido

AMMONITI: Fiordilino, Belardinelli, Meroni

ESPULSI: Lunetta

NOTE: giornata soleggiata, temperatura attorno ai 14°. Recupero: 2′ e 7′

 

COSENZA – Al Sudtirol non è sembrato vero di ricevere tanta grazia in riva al Crati. Zero a zero e Cosenza che si lecca le ferite. Un rigore, quello che poteva cambiare le sorti della stagione rossoblù, che Marras ha tirato contro al figura di Poluzzi, migliore in assoluto in campo. E questo la dice lunga su quanto il Cosenza avrebbe forse meritato ai punti il successo, ma anche sulla incredibile difficoltà del complesso rossoblù di metterla dentro e scacciare sfiducia e polemiche. L’infortunio di Zarate (da valutare) rende una giornata storta davvero maledetta.

Di seguito la cronaca del match.

FORMAZIONI – Viali vara un assetto iper spregiudicato (almeno sulla carta), destando qualche perplessità per un centrocampo con soli 2 uomini (Brescianini e Voca) e la presenza di quattro giocatori spiccatamente offensivi (Finotto, Marras, seppure arretatto sulla line adi centrocampo, Zarate, libero di spaziare, e Nasti). Bisoli, squalificato, schiera in panchina il sostituto Leandro Greco e il solito Sud Tirol pragmatico, molto forte fisicamente e pronto a far male sui calci piazzati. I bolzanini difendono con un 4-5-1.

L’atmosfera allo stadio continua a essere lunare, e anche l’enfasi cauta dello speaker nel comunicare le formazioni in campo si perde nel vuoto del Marulla. Gli applausi, gli unici, se li prende Larrivey al suo ingresso in campo. Un colpo al cuore per molti quella maglietta biancorssa sulle sue spalle coperta, magari per sdrammatizzare, da una vistosa pettorina fosforescente. In campo pure gli altri ex Fiordilino, che ha rifutato Cosenza nella finestra di mercato, e Carretta (per lui più fischi che applausi).

In tribuna si cerca Bisoli, e spuntano il padre di Zilli, e lo squalificato Vaisanen con figli al seguito. Vista la stazza dei bolzaninui, sarebbe stata la sua partita. Una decina di tifosi da Bolzano, gli stessi che assistettero al trionfo rossoblù nei play off di Serie C del 2018.

CRONACA: Passano 2 minuti e il Cosenza si approccia al tiro, ma il fendente di Voca dal limite è alto. Risponde Belardinelli, senza pretese.  Più pericoloso l’avvitamento di testa di Tait su corner al 7′. Prova a imitarlo Venturi al 9′, ma la mira è sbagliata. Poi la luce si accende su Zarate, ma la sua punizione dell’11’ vola alta. Il Sudtirol impone ritmi blandi, il Cosenza fa poco per mutare il copione.

Al 18′ la migliore occasione con Nasti ben servito da Brescianini, ma Poluzzi allarga le braccia e mura l’ex giocatore rossonero. Trema il Sud Tirol, che occasione! Al 26′ ancora tracce di Cosenza, con cross di Finotto e battuta la volo di Nasti, ma Poluzzi anche stavolta c’è. Al 33′ si spera ancora nel guizzo di Maurito Zarate che si accentra dal limite e calcia a giro, palla di poco fuori. Al minuto 38 batte due colpi il Cosenza con Brescianini in semivoleè e Marras (rasoterra), ma Poluzzi risponde presente. Marras a destra si segnala per brillantezza, e non è una notizia. Il suo apporto, però, non serve al Cosenza per centrare l’impresa di scalfire una delle difese più solide della B, e così il primo tempo termina a reti inviolate.

Nel secondo tempo dentro Calò per un Voca spesso in difficoltà nella prima frazione di giuoco. Fuori dall’altra parte anche uno dei tanti ex, Carretta, entra il giovane Cissè, e insiema lui l’ex Alessandria Lunetta. Al 49′ occasionissima Cosenza: calcio di punizione di Calò, sponda di Meroni e Rigione, da due passi, spara alto. Al 53′ Zarate cade per terra dopo un recupero palla,tremano i pochi presenti al Marulla, Maurito porta le mani al volto. L’argentino esce fuori in barella, con il ghiaccio al ginocchio sinistro. Le prossime ore saranno decisive per capire l’entità dell’infortunio. Dentro Zilli.

L’effetto Zarate si sente, il Cosenza è sulle gambe, il Sudtirol porta due contropiedi molto insidiosi ma la mira fa cilecca.  La gara, di colpo, si addormenta, Praszelik si stira ed esce in lacrime, Viali immette D’Urso sperando che il buon D’Orazio regga fino al 90′. Si consuma lo pseudo dramma degli infortuni in casa Cosenza.

Eppure, eppur si muove qualcosa e la fortuna sembra davvero voler assistere i rossoblù. E’ il 72′, e il contatto Cortinovis – Zaro, solare, netti, all’ingresso dell’area di rigore, è punito con il penalty dal signor Feliciani di Teramo. Non sembra vero a ciò che resta del Marulla, la svolta sembra vicina. Va Marras sul pallone più importante dell’anno: la conclusione è però debole e Poluzzi si guadagna la palma di migliore in campo. Anche la ribattuta è rintuzzata dalla immacolata difesa altoatesina.

All’83’ altra standing ovation per Larrivey (fuori uno spento Rover) che entra tra i 22. E ci sono applausi per Berardinelli, anche lui fuori ma in barella. E, dulcis in fundo, fuori anche Lunetta, dopo l’entrataccia su D’Urso: rosso diretto. I sette minuti di recupero acuiscono i rimpianti e non danno altra sostanza a una partita in cui il Sudtirol ha badato a non prenderle e il Cosenza ha cozzato contro Poluzzi e i suoi soliti maledetti limiti.

 

 

 

 

 

 

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