Il Cosenza si “ricompatta”, ma Grosso prepara la trappola degli ex

Come battere questo Frosinone? Come farlo se hai le ossa rotte e arrivi da una settimana iniziata con la spada di Damocle di un nuovo tecnico e proseguita con l’ultimatum dato al tecnico?

In attesa che il campo sciolga riserve e dubbi, in un senso o nell’altro, vediamo quali sono i numeri che accompagnano i ciociari  di Grosso (in foto)alla vigilia della trasferta del “Marulla”.

Maggior numero di vittorie (7) nella prime 10 gare, migliore difesa della cadetteria (solo 6 gol subiti), squadra con l’età media più bassa (25,8 anni), più tiri effettuati in tutta la serie B (159, contro i 68 del Cosenza, ultimo) meno tiri in porta subiti (23, meno della metà rispetto ai 47 del Cosenza), seconda squadra per numero di clean sheet (6, meglio ha fatto solo la Reggina). Se vogliamo, il punto debole della contabilità dei ciociari sta nelle 3 sconfitte accumulate fuori casa (proprio come i lupi), tra l’altro su campi non proprio irresistibili come Benevento e Cittadella. E questo potrebbe essere un asisst per il Cosenza, ma c’è pda essere realisti: il Frosinone scenderà in Calabria per rendere di marmo il primato, forte di una rosa al completo, ad eccezione di Oyono, che ritrova Sampirisi ed è pronta a sistemarsi a specchio con un 4-2-3-1, sciogliendo solo all’ultimo il ballottaggio tra Cotali e Frabotta (più offensivo).

Non dimentichianoci poi dell ‘esercito degli ex,  da Caso a Garritano, agli “arrabbiati” Borrelli e soprattutto Kone che hanno dimostrato di saper spaccare le partite, anche sui titoli di coda, come avvenuto nello scorso turno contro il Bari.

Si preannuncia dunque, il tipico testacoda. Letta così, la gara non avrebbe tanto senso ma se lo spogliatoio si è ricompatatto, come suggerirebbe la presenza di due calciatori al fianco di Dionigi in conferenza pre gara, allora è il momento di mostrarlo in campo, e in panchina, anche al costo di scelte “popolari”, come l’innesto di Marson, il rientro dall’inizio di Zilli, un posizionamento più protetto di Calò (se Calò deve essere) e uno più utile di Brignola, la riscoperta di Prestianni. E poi dovranno tornare all’appello alcuni ingredienti fondamentali di quel Cosenza che voleva “stupire”, su tutte la compattezza nei momenti tosti persa nel “sabato nero” di Reggio Calabria.

E, più di tutto, un atteggiamento da squadra e da professionisti. Chi non crede nel progetto, può abbandonare la nave già prima della scialuppa del mercato di gennaio.

I lupi, e i loro tifosi, anche quelli che diserteranno lo stadio per protesta, dovranno buttare il cuore e gli attributi oltre l’ostacolo dei numeri.

In caso contrario, si riaprirà il casting…. E si continuerà a guardare con (inutile) nostalgia agli ex.

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