PARMA (4-2-3-1) Chichizola;Coulibaly, (Del Prato) Romagnoli,Circati, Oosterwolde; Bernabè, Juric; Mihaila (Benedyczak), Vazquez, Man (Ansaldi); Inglese (Bonny).All: Pecchia
Panchina: Buffon, Corvi, Valenti, Balogh, Ansaldi, Camara,Sohm, Estevez
COSENZA (4-2-3-1) Matosevic; Rispoli (Gozzi), Rigione, Vaisanen, Panico; Voca, Brescianini (Vallocchia); Brignola (Martino), D’Urso (Larrivey), Florenzi; Butic (Zilli). All: Dionigi
Panchina: Marson, Meroni, Venturi, Calò, Prestianni, Merola, Arioli,Larrivey
ARBITRO: Perenzoni di Rovereto. ASSISTENTI: Rossi di La Spezia e Laudato di Taranto
VAR: Mazzoleni di Bergamo QUARTO UOMO: Turrini di Firenze AVAR:Bercigli di Firenze
MARCATORI: Inglese 29′
AMMONITI: Coulibaly, Bernabè, Rispoli, Bonny, Ansaldi,
NOTE: Serata calda, spettaori circa 10mila con 500 tifosi al seguito dei lupi. Recupero: 3′ e 5′
PARMA – Non riesce il tris ai lupi in quel di Parma. Non sono bastati i 500 tifosi a portare Florenzi e compagni a un risultato positivo. Vincono i ducali 1-0 ma i rossoblù non demeritano, confermando una certa tenuta di squadra. Ciò premesso,bisognerà trovare nuovi sbocchi per una manovra offensiva potenzialmente effervescente ma troppo spesso legata al palo e rinvigorita dagli inserimenti dei centrocampisti
Un Parma prima attendista, poi scaltro, ha saputo sbloccare, “menare” quando era il caso, e amministrare una gara nella quale ci sono state tracce di buon Cosenza, a parte i limiti nella finalizzazione offensiva.
Dionigi stupisce tutti lasciando in panchina Larrivey per sfruttare cenimetri e velocità di Butic. Occasione dal primo minuto anche per Brescianini, al posto di Vallocchia
In tribuna, tra gli altri, alcuni parenti di Aldo Fliorenzi. Ci fermano, ci ricordano che Lupi si nasce (ma Florenzi lo è diventato!), e con un pò di mal celata commozione sperano nel bis del loro Aldo anche nella città di Verdi. Non saranno accontenatti ma il trottolino sardo non demeriterà
Grande coreografia all’ingresso in campo delle squadre, con i 500 rossoblù in gran spolvero. Anche a Parma, però, l’aria sembra cambiata e lo si capisce dall’accoglienza che la città ha riservato alla squadra scortandola fisicamente fino allo stadio.
CRONACA: Il primo regalino all’avversario lo fa il Cosenza con un punizione da sinistra che al 9′ fa intervenire Chichizola. Segni di Parma al 14′ con un cross tagliato da sinistra di Coulibaly
Il Cosenza ha tutto tranne che timore reverenziale e al 20′ Voca, servito da sinistra, da pochi passi di testa grazia Chichizola.
La partita, dopo un avvio di studio, si fa avvincente e non mancano i capovolgimenti di fronte da ambo le parti. Chi si aspettava un Parma fino alla trequarti rossoblù resta deluso. I ducali si mostrano invece più attendisti delle previsioni, e provano a tradire i rossoblù in ripartenza.
Il Cosenza si fa preferire per corsa e pressing sulla prima linea di possesso ducale.
Al 28′ dopo una conclusione deviata di Juric, su conseguente corner battuito da Mihaila il Parma la sblocca: è un tocco maligno di sinistro in mischia di Inglese a fare 1-0 per i locali. Punito un buon Cosenza, per giunta nella stessa porta in cui i rossoblù subirono il gol di Juric, poi pareggiato da quello di Tiritiello, nella scorsa stagione.
Coulibaly fa sentire i tacchetti e il fisico allo sgusciante Panico, in effetti da quel lato il Cosenza prova a imbastire proprio con l’ex Potenza e con D’Urso,ma non fa eccessivamente male. Lo stesso Coulibaly è protagonista al 38′ del cross che Vazquez gira debolmente a lato, ma il Parma ha vita più facile a destra.
Prima della chiusura (44′) è la volta dei lupi con una conclusione da fuori area di un ottimo Brescianini, sfera alta. Ripresa e Cosenza arrembante, vicinissimo al gol con un colpo di testa di Vaisanen che fischia a due passi dal palo sempre su angolo, poi ancora fastidioso con Butic dalla distanza.
Il Parma è sornione e risponde pericolosamente e ancora su corner, stavolta Vazquez centra il palo. Dionigi non vuole uscire dal match e al 4′ manda fuori Panico, dentro la verve di Gozzi. Però è ancora la squadra locale a menar le danze con Man che al 56′ manca lo spcecchio con un bel tiro a giro, questione di centimetri. Ora Parma imperversa, i lupi capiscono poco e nella stessa azione si salvano con Matosevic e subito dopo con un clamoroso salvatggio di Rispoli sulla riga di gesso.
Scampato il pericolo, Dionigi toglie D’Urso e Brignola (ancora lontani dall’eccellente), dentro Martino e Larrivey. Al 63′ Gozzi sgomma a sinistra in classica azione di ripartenza ma si perde sul più bello dosando male il passaggio finale, e in tribuna, sponda rossoblù, ci si mangia le mani. Al 63′ clamorossa topica del mediocre Perenzoni, che sanziona col solo giallo un intervento killer di Bernabè su Rispoli. Il Var non interviene, interviene subito dopo Rispoli che si becca il giallo per fallo su un avversario lanciato in ripartenza. Ogni commento è superfluo. Il Cosenza prova a non abbssarsi e a elaborare la stoccata in contropiede, ci prova anche uno stanco Brescianini (uscirà poco dopo per Vallocchia) a inserirsi su invito di Burtic, ma ne viene fuori solo un fallo in attacco. E proprio in attacco cambia Dionigi, dentro Zilli, gli fa posto Butic.I lupi si espongono inevitabilmente ai contropiedi, ma ribattono con le sgroppate del neo entrato Martino a detra, in alcune di queste si poteva fare meglio ed è lì che bisognerà lavorare.
Il Parma nel frattempo fa la provinciale, nasconde palla nelle rimesse in gioco e allora Kevin Marulla diventa una furia a bordo campo. I lupi però non mollano, ora anche con Gozzi a sinistra. Le sue accelerazioni, unitamente a quelle di un Florenzi libero da pesi di copertura, provano a sparigliare le carte di una gara che il Parma e la sua gente vogliono portare a casa.
E così gli ultimi minuti vedono gli assalti, nemmeno tanto convinti, dei ducali, e un Cosenza che sfiorisce ma con orgoglio . L’ultimo brivido dei locali con un colpo di testa, inodivinate come? Da corner. Inglese non ha sbagliato dalla bandierina, il Cosenza si.In fondo questo Parma – Cosenza è stata questione di angoli, più che di punti di vista tattici o differenze qualitative.