E’ ancora il Cosenza di Florenzi, Marson ferma il Palermo dal dischetto (3-2)

COSENZA (4-3-2-1): Marson; Rispoli (Camigliano), Rigione, Rispoli, Martino; Voca, Florenzi (Kornvig) Calò (Venturi), D’Urso (Brescianini), Merola (Brignola), Larrivey. A disp.: Matosevic, Vaisanen, Camigliano, Panico, La Vardera, Vallocchia, Zilli. All.: Viali
PALERMO (4-3-3): Pigliacelli; Mateju, Nedelcearu, Marconi (Vido), Devatak (Crivello); Segre (Saric), Gomes (Floriano), Broh (Damiani); Valente, Brunori, Di Mariano. A disp.: Massolo,Pierozzi, Sala, Bettella, Accardi, Soleri, . All.: Corini

ARBITRO: Gualtieri della sezione di Asti

ASSISTENTI: Di Monte di Chieti e Macaddino di Pesaro.

QUARTO UFFICIALE : Carrione Castellammare di Stabia.

VAR: Serra di Torino.

AVAR: Marchetti di Ostia Lido

NOTE: Spettatori 4000 circa con quasi oltre 500 supporters ospiti. Espulso dalla panchina Vallocchia per proteste in occasione del rigore sbagliato da Brunori al 90′. Recupero: 2′ e 6′

AMMONITI: Mateju, Devetak, Martino, Florenzi, Marconi, Calò, Rigione,

MARCATORI: Brunori 42′ 59′, Florenzi 46′, Rigione 57′, Larrivey 63′

Cosenza batte Palermo 3-2 e interrompe l’emorragia di sconfitte dopo l’ottobre nero.E’ il Cosenza di Viali, certo, ma è anche il Cosenza di Aldo Florenzi, delle sue movenze, della sua utilità di gioco, sua classe e di nuovo, del suo killer instinct. Un istinto che a questo Cosenza malandato mancava da matti. Energia positiva di cui ha beneficiato tutta la squadra. Da D’Urso, decisivo nel gol del 3-2 di Larrivey, a Calò, protetto e in grado di dispensare, a tratti, qualità e calma, a Larrivey , che torna al gol dopo 3 mesi. Ed è una scarica positiva che scrolla anche Leonardo Marson, bravo a parare il tiraccio dagli 11 metri di Brunori al 90esimo. Una parata che impedisce al bomber rosanero di portarsi il pallone a casa e che potrebbe cambiare faccia al campionato di Marson e del Cosenza.

L’allenatore lombardo dà spazio e fiducia a Calò e al rientrante Florenzi accanto a Voca a centrocampo. D’Urso e Merola in appoggio a Larrivey nel 4-3-2- iniziale. A difendere la porta c’è ancora Marson. Corini, dall’altra parte, perde Stulac ma lancia Devetak tra i titolari nel 4-3-3 che vede Brunori assistito da Di Mariano e Valente. Gara speciale per Andrea Rispoli, una vita in maglia rosanero.

Al 9′ primo squillo del Cosenza con Florenzi che, servito sulla sinistra a limite d’aria, vi entra, si accentra e cacia di destro dando solo l’illusione del gol. Sul furetto sardo non mancano le attenzioni poco tenere dei dirimpettai rosanero, dall’altra parte in bella mostra Broh (molto cresciuto rispetto ai tempi di Cosenza) e Di Mariano sull’out di sinistra degli ospiti, francobollato un pò da Rispoli un pò da Rigione. La posta in palio è alta, lo si sapeva, ma nessuna delle due squadre va al di là dello studio. ne vien fuori un avvio piuttosto noioso. Al 20′ però Devetak, già ammonito e piuttosto macchinoso (verrà sostituito al 28′), va a colpire sullo slancio Merola a limite d’aria. I giocatori rossoblù vorrebbero per lui la doccia anticipata ma Gualtieri non è dello stesso avviso. Sulla conseguente posizione Calò la butta forte in mezzo, ma Rigione buca clamorosamente il tocco killer a porta vuota.

Punto, il Palermo si scuote un minuto dopo con una puntata del solito Di Mariano, rintuzzata all’ultimo dal senso della posizione di un ottimo Meroni. Al 27′ altra discesa gagliarda di Florenzi (finalmente!) poi imbucata corta per Martino, ma i due non si capiscono a due passi dalla porta di Pigliacelli. Peccato.

Si intravede però, qualcosa di buono nelle movenze di D’Urso, Florenzi e Merola, capaci di aprire corridoi troppo spesso ignorati nelle ultime gare dei rossoblù. Ma la gestione palla e soprattutto la rapidità di cambi gioco non è ancora quella ottimale. E l’ultimo passaggio, spesso, è quello da dimenticare.

Però il cambio gioco Merola – Florenzi al 37′ manda in tilt il Palermo che sventa la minaccia con affanno sul successivo cross tagliato di Martino. E’ il segno inequivocabile che il Cosenza, se fa salire i giri del motore, può produrre pericolosità ed essere finalmente imprevedibile. La cavalcata di D’Urso a sinistra, al 39′, ne è l’ennesima dimostrazione.

Brunori, però, è la dimostrazione che il Palermo, anche quando sembra sonnecchiare, sa essere letale. E’ il minuto 42: affondo di personalità di Gomes, sfera a Di Mariano che la alza a beneficio del bomber che la butta nel sacco. 0-1 e ancora un gol subito nel primo tempo, con una difesa (Rispoli) salita malissimo per l’ennesima volta in questo torneo.

Tutto finito? Neanche per sogno perché in campo c’è un certo Aldo Florenzi che sfrutta uno degli ultimi palloni giocabili, con apertura intelligente di Larrivey e cross di Rispoli da destra, per incastonare all’angolino di Pigliacelli una demivolè di destro che fa saltare di gioia il Marulla. Il cuore mimato dal talentino rossoblù verso i sostenitori la dice lunga sull’attaccamento ai colori e la sofferenza provata negli ultimi 2 mesi di assenza.

Quello che riemerge dagli spogliatoi è un Cosenza dal buon piglio e scosso positivamente dalla prodezza del suo Uomo ovunque.  E prende confidenza con il tiro anche Calò ch al 52′ ruba palla e calcia potente di destro, senza però creare grattacapi a Pigliacelli. Poi bis con la bella palla di prima messa in mezzo al 54′ e ricaccia in corner. Dal suo tagliato dalla bandierina, Voca la ributta in area con un tiraccio che Rigione intercetta e corregge nella maniera giusta alle spalle di Pigliacelli. La ribalta il Cosenza ma chapeau a Calò: tiro, cross e angolo alla Calò. Sarà anche uno sprazzo, ma è’ proprio ciò che Cosenza e Viali si aspetta da lui. E ciò che lui potrò dare, se protetto da due centrocampisti che mordono come Voca e Florenzi.

Non ci si apsetta invece il pari immediato rosanero che arriva invece puntuale. Corner da destra Nedelcearu prolunga e la testa Brunori castiga ancora Marson: 2-2.

La gara però è destinata a regalare sorrisi e “infarti sportivi ” . Al 62′ infatti Martino trova una linea di passaggio corta per D’uRso che si incunea in aria a sinistra, sforna un cross morbidissimo sul secondo palo per la testa Larrivey che davvero non può sbagliare e torna al gol dopo 3 mesi. 3-2 da dire che un minuto prima Di Mariano si era emozionato al tiro davanti a Marson.

Riagguantato il vantaggio, Viali mette dentro il vigore di Brescianini al posto di un D’Urso davvero sopra le righe.

Il Palermo pare barcollare, ma ci mette a ritrovare idee e spinta e al 69′ è bravissimo Marson a dire no al 3-3- di Segre. E poco dopo Corini si gioca le carte “pesanti” Vido e Saric. Dall’altra parte Viali irrobustisce le fila immettendo Camigliano,  che farà vedere subito a Brunori di che pasta è fatto, Venturi, e programma qualche puntata in contropiede, da qui l’ingresso di Brignola.

Palermo ancora all’appello al 79′ ancora con Di Mariano da fuori, ma è solletico per Marson.

E’ invece uno spellarsi le mani allo stato puro quello dei tifosi rossoblù all’ 83, minuto del cambio di Florenzi per Kornvig.

Ma all’85’arriva il colpo di scena VAR: il tocco di mani di Rigione sul tocco di testa di Vido sembra esserci, lungo on field review, ed è rigore. Batte ancora Brunori ma Marson è strepitoso. Una parata che,. lo scrivevamo in apertura, potrebbe cambiare faccia al campionato suo e del Cosenza.

 

 

 

 

 

 

 

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