COSENZA (4-2-3-1): Matosevic; Rispoli (Martino), Rigione, Venturi, Panico; Brescianini, Voca; Merola (Vallocchia), D’Urso (Butic), Brignola (Meroni); Nasti. A disp.: Marson, Camigliano, Gozzi (Panico), Calò, Kornvig, Sidibe, Larrivey, Butic, Zilli. All.: Dionigi
COMO (4-3-1-2):Ghidotti; Vignali, Scaglia, Binks, Cagnano (Parigini); Faragò (Chajia), Baselli, Blanco (Da Riva); Fabregas; Cutrone (Gabrielloni), Mancuso (Cerri). A disp.: Vigorito, Iovine, Solini, Arrigoni, Celeghin, Odenthal, Delli Carri. All.: Longo
ARBITRO:Pezzuto di Lecce
AMMONITI: Voca, Venturi.
ESPULSO: Binks
MARCATORI: 31′ D’Urso, 36′ Rigione, Vignali 41′, 84′ Meroni
NOTE:Spettatori circa 5mila con buona rappresentanza ospite, serata variabile, poi piovosa. Al 73′ l’arbitro Pezzuto ammonisce Dionigi Recupero 2′ e 4′
Il Cosenza capitalizza come meglio non poteva tre guizzi d’autore e porta a casa una vittoria di primissima importanza contro il Como, attuale concorrente per la salvezza, che al Marulla si specchia troppo e viene castigata e rimandata sul Lago con tre sberle , tanta confusione e qualche bagliore. La cura Longo si vede ma stasera l’ha vinta Dionigi, sebbene non ci sia stato l’auspicato cambio modulo e il gioco offensivo non abbia registrato quei miglioramneti che questa rosa ha nelle sue corde. Ma 3 gol, di questi tempi, sono tanta roba.
E d’altronde non c’è Fabregas che tenga dinanzi alla compattezza di questo Cosenza, guidato dai suoi difensori, due volte al gol,e sostenuto e protetto dal resto della squadra, nei momenti in cui il Como ci ha creduto. Per l’estetica rivolgersi altrove.
CRONACA: Nè Butic, nè Larrivey nella formazione iniziale, ma spazio all’esordio di Nasti come terminale offensivo. C’ Venturi in difesa al posto dell’infortunato Vaisanen.
Como molto aggressivo, con Fabregas tra la liena mediana e quella offensiva e dall’altra parte, Merola e Brignola impegnati in un profondo lavoro di ripiegamento a tutto campo. E in effteti il primo brivido di marca comasca al 2′ con un tiro dal limite di Faragò a fil di palo
All’11 fuori Rispoli, ferito alla fronte, dentro Martino che si posiziona in difesa a destra. I lariani corrono e fanno la gara, ma il risultato è una partita abbottonata con un Cosenza al minimo dei giri nel motore. E ai lupi basta sgasare e pescare la qualità che ha per sbloccare il risultato. E’ il 31′ quando da un cross dalla sinistra di Martino, un difensore del Como anticipa Martino ma apparecchgia involontariamente la tavola per il destro affilatissimo di Christian D’Urso, che battezza l’angolino sul secondo palo, alla destra di Ghidotti vanamente proteso in tuffo.Lo stesso D’Urso aveva dato il là all’azione.
Suona la sveglia per il Como che al 34′ sfiora subito il pari con un tocco sporco di Cutrone dopo un’azione prolungata partita ancora da sinistra (solito problema!). Gol sbagliato, punizione rossoblù servita. Ancora una punzione vincente dei lupi: spiove il cross dalla sinistra, Ghidotti a farfalle, palla a Rigione che festeggia il fresco rinnovo con un destro tenuto basso che passa tra tante gambe e si infila nello stesso angolo della prima marcatura. E ancora, come un ritornello, il Como incassa e sfiora subito il gol, stavolta con Mancuso, palla anche stavolta out. Il Cosenza, per la prima volta avanti nel primo tempo, addirittura di due gol, gioca ora sull’entusiasmo. Ma deve fare i conti con il ritorno improv viso del Como. Al 40′ Vignali, uno dei migliori, ruba palla sulla trequarti, sfonda in area da destra e buca un brutto Matosevic sul suo palo. Ora il Como ci crede e al 45′ un destro di Cagnano chiama allo storno in angolo il portire sloveno. Ma non c’è tregua perchè nel primo dei due minuti di recupero il Cosenza si invola in un contropiede al termine del quale Brescianini servito a centro area viene leggermente spinto, per Pezzuto e il Var non c’è nulla.
Finisce un primo tempo partito brutto ma innescato dai gol delle squadre. Tanti spazi e difese non proprio belle a vedersi. Si rientra in campo e ancora Como vicino al gol, ma stavolta la manona di Matosevic si riscatta e dice no a Mancuso, per nulla irresistibile nell’occasione. Dionigi fiuta il pericolo e cambia: si mette a tre centrali dietro, con l’ingresso di Meroni (out un Brignola stanco e improduttivo in quel ruolo) e quello di Vallocchia per un centrocampo più robusto in un 5-3-2 in fase di non possesso. Al 56′ altra spointarella a Brescianini ma Pezzuto non si commuove. Non si commuove nemmeno Nasti al 59′ quando trova la gioia del primo gol, pur sapendo di essere in offside, gioia vana. Il Cosenza si fa piccolo piccolo in attacco, e forse servirebbeero i centimetri di Zilli per tenere alti i rossoblù e inbire il flusso di manovra dei lombardi, che invece tambureggiano quando possono. Intendiamoci, nulla di trascendentale, ma la pressione ospite si sente e i ragazzi di Longo conquistano troppo facilmente il fondo, spesso a destra e spesso con Fabregas. Al 65′ il nuovo entrato Cerri raccoglie un cross di Vignali da destra ma di testa manda a lato. Al 68′ Dionigi manda dentro Butic e Gozzi, scegliendo un attacco a due. Ancora Como al 71′ con la bella discesa di Chajia e il destro a fil di palo.
Il Cosenza, nonostante gli innesti, è in modalità risparmio energetico e bada solo a tenere palla, rinunciando agli invitanti contropiedi che pure si aprirebbero.
Al 75′ la platea per l’incerto Pezzuto, il quale non espelle Binks per un brutto fallo su Martino lanciato in contropiede. E attorno all’80’ scatena gli improperi dello stadio. Longo fa all in inserendo davanti Gabrielloni e Parigini, per un attacco ultra pesante e accettando il rischio ripartenza contro un Cosenza che tocca troppo poca palla. E i risultati si vedono subito perchè su un controffensiva rossoblù Binks stende Vallocchia e guadagna il meritato rosso, risparmiatogli solo qualche minuto prima.
Inizia un’altra partita, aumenta la pioggia e si accendono, finalmente, i lupi: all’83’ la girata di Vallocchia è sporcata in angolo. Ma la gioia è solo rimandata perchè sullo stesso corner è Meroni a schiacciare di testa, à la Camporese, il 3-1 che sa di sentenza. Il giallo di frustrazione di Fabregas al 91′ su giochetto di Martino e il palo dei lariani sul fischio finale la dicono lunga su una serata che riconsegna i 3 punti al Cosenza dopo 40 giorni.
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