COSENZA (4-2-3-1):Matosevic; Rispoli (Gozzi), Rigione, Vaisanen, Martino; Voca (Calò), Brescianini (Butic); Brignola, Merola (D’Urso), Florenzi; Larrivey (Zilli). All.: Dionigi.
BARI (4-3-1-2): Caprile, Pucino, Terranova, Di Cesare, Ricci; Mallamo (Benedetti), Maiello, Folorunsho, Botta (Salcedo), Antenucci (Cangiano), Cheddira (Vicari). All.: Mignani.
ARBITRO: Gariglio di Pinerolo
VAR: La Penna
AMMONITI: Florenzi, Di Cesare, Zilli, Cangiano, Vaisanen, Brignola, Flonrusho
ESPULSO: Florenzi
MARCATORI: 48′ Keddira
NOTE:Spettatori poco meno di 10mila, con presenza di 1200 supporters pugliesei, temperaturaattorno ai 30 gradi per tutta la durata del match. Espulso al 5′ il team manager Kevin Marulla a seguito delle proteste per l’assegnazione del rigore (poi sbagliato da Antenucci) al Bari. Date le alte temperature sono stati osservati i coooling break previsti da regolamento. Recupero: 4′ e 7′
Il Bari stoppa l’imbattibilità interna del Cosenza, imponendosi grazie a un gol di Keddira in pieno recupero di primo tempo (0-1). Un tonfo frutto di una cattiva gestione di match dei rossoblù,nervosi e apparsi in evidente deficit fisico al momento decisivo del match. Ancora poco mordente offensivo, nonostante gli ingressi di Butic e Zilli. Ma il caldo non ha aiutato la squadra costretta (ancora una volta) a rincorrere il risultato.
Il gol di Keddira, favorito da un brutto errore di Matosevic ha paradossalmente spento un match molto nervoso e giocato sotto temperature non consone alla disputa (e alal visione dal vivo) di partite di calcio. I secondi 45′ di gioco, infatti, sono stati accademia o quasi, mettendo in mostra le doti di palleggio dei galletti e il solito impacciato Cosenza dalla cintola in su.
LA CRONACA: Neanche il tempo di annotare le formazioni ufficiali che, a seguito di una brutta ripartenza concessa dal Cosenza ai galletti, sul conseguente cross di Antenucci un mani di Rigone in area viene sanzionato dal VAR col penalty. E’ il 5′ e dagli 11 metri va Antenucci che lo scarabocchia alle stelle, che errore! Come biglietto da visita di questo Cosenza – Bari, non c’è male.
La gara , già rovente per i 30 gradi segnati dal termoemtro e la presenza dei 1200 tifosi da Bari, e ulteriormente infiammatasi a seguito dell’episodio, vede i giocatori i casa protestare per un presunto mani di Terreanova in area poco dopo, ma per Gariglio è solo petto.
Il Bari fa il solito Bari da corsa e il Cosenza dimostra di soffrirlo. Al 10′ Aancora Antenucci, stavolta su azione, ancora alle stelle, ma è il segno inequivocabile che i galletti sono tutt’altro che intimoriti dal Marulla e dal 4-2-3-1 di Dionigi che vede l’inserimento dal 1′ di Merola (gli fa spazio D’Urso) e lo spostamento di Martino sulla mattonella di terzino sinistro al posto dell’infortunato Panico. Brescianini e Voca hanno il compito di contenere, rompendolo, il gioco avversario, mentre Florenzi è ancora una volta decentrato a supporto dell’unica punta Larrivey, assieme Merola (centrale) e Brignola (destra). Bari (4-3-1-2) con l’assenza pesante in mezzo al campo dell’ex catanzarese Maita (a un passo dal vestire il rossoblù nelle scorse annate), ma con il recupero di Ricci in difesa. Al 20′ altro segnale della strategia contropiedista degli ospiti: da un corner rossoblù bloccato da Caprile, il pipelet barese fa ripartire Keddira che rovescia il fronte con velocità impressionante e conquista corner dall’altra parte: in un frame tutto ciò che i lupi devono evitare se non vogliono soccombere contro i velocipedi biancorossi.
La lezione sembra però non bastare, perchè al 22′ su un’altra palla sanguiosa persa sulla trequarti offensiva da Florenzi, il Bari porta l’ennesimo pericolo in velocità, per fortuna dei lupi poi non concretizzato.
Martino si dà un gran da fare a tutta fascia, e al 28′ un suo affondo meriterebbe miglior fortuna, botta concede solo un corner, sugli sviluippi del quale un affondo a sinistra di Florenzi manda in tilt l’intera difesa pugliese con Merola che si vede negato il gol all’esordio da un grandissimo riflesso di Caprile. Partita divertente, nonostante il solleone, e lo dimostra l’episodio del 34′: su un corner per il Bari, il Cosenza fa il Bari in rimessa, Brignola si presenta da solo davantioa Caprile, con Florenzi tutto solo, ma conclude con un esternaccio sinistro da censura. Lo sbigottimento del Marulla e la rabbia di Florenzi. Capovolgimento di fronte e da un lampo di Keddira destra, Antenucci gira dal dischetto del rigore calca docile in bocca Matosevic. Nemmeno il tempo di rifitare che Brignola, di carattere, si costruisce un sinistro mancino a giro dal limite d’area che incontra l’incrocio dei pali, orrori e spettacolo, signori!
Ultimi minuti di frazione appannaggio del Bari.Al 41′ altra topica di Rigione, e sugli sviluppi uno statico Folonruisho (molto meglio Keddira!), calcia addosso alla difesa rossoblù. Al 42′ destro centrale ma forte di Terranova, storna in corner Matosevic. Al 44′ la solita conclusione alta di un Antenucci assai opaco. Fa meglio Keddira al 47′ su enensimo assist involonatrio dei rossoblù, stavolta di Voca. All’ultima cirva, il vantaggio Bari: cross dalla sinistra di Ricci sull’enensima ripartenza e la girata di testa, apparentemente innocua di Keddira, buca un Matosevic disastroso nell’occasione. Il Bari fa festa e va negli spogliatoi sull’ 1-0.
Prega Keddira al rientro in campo, pregano, a modo loro, i tifosi rossoblù, il loro Cosenza a tratti bello ma sbadato forse non merita il risultato dei primi 45′.
Al 3′ tracce di qualità rossoblù: esterno filtrante di Brignola, per Merola, che si gira rapido ma strozza di sinistro la conclusione. Un minuto dopo altra potenziale brutta notizia per Dionigi, con Mallamo che nel tentativo di contrastare Florenzi, gli rifila un brutto pestone con effetto a catena la caviglia del giovanissimo rossoblù. Il numero 34 rossoblù, da buon sardo, stringerà i denti incassando altri falli e non disdegnando il pressing. Poco dopo è Brescianini a vedersela brutta dopo un contrasto con lo stesso Mallamo, anche per l’ex Entella nulla di grave.
In mezzo ai due episodi, (54′) Antenucci fa gridare al gol, ma la sua punta da calcio a 5, fischia a pochi passi dal palo sinistro di Matosevic.
Il Cosenza però fatica, anche sotto il piano fisico, ed è consequenziale che Larrivey e Merola non abbiano modo di toccare palloni e accendere la manovra rossoblù.
All’ora di gioco allora Dionigi cambia sostituendo lo stesso Merola con D’Urso e Rispoli con Gozzi (l’instancabile Martino va sulla sua fascia naturale a destra).
I ritmi calano, il Bari addormenta, fa tiki taka e poi spacca il gioco, e al 63′ un altro body check Rigione – Keddira non viene calcolato da Gariglio, ma accende un altro pò di nervosismo.
Il Cosenza continua a vedere poca palla, e senza calci piazzati, non propone valide alternative che spezzino il monotono fraseggio di passaggio biancorosso
Dopo il secondo cooling break (cervellotica la scelta delle 14!), c’è finalmente Zilli per Larrivey e Butic per uno stanco Brescianini. Dionigi, pur coscente delle caratteristiche del Bari, decide di giocare tutti avanti, costringendo anche Brignola a un difficile lavoro di ripiegamento. La palla scotta e gli interditori rossoblù spesso vanno in affanno. Non resta che affidarsi alle solite punizioni. Su una di queste (74′) D’Urso prova a beffare l’ottimo Caprile senza successo, palla alta.
Nell’ultimo quarto d’ora mister Mignani prova ad abbssare ulteriormente la temperatura del match con qualche cambio e l’invito ai suoi di gestire senza scoprirsi.
All’80’ Dionigi risponde innestando nel motore la qualità di Calò e aggrappandosi alle sgroppate di Gozzi a sinistra. E’ però Zilli a riaccendere qualche speranza quando all’85’ va per le terre, ma per il direttore di gara è solo simulazione, e non pare esserci dubbio. Ci riprova l’ex Lazio, con un sinistro senza pretese, ma è lui il più mobile sul fronte offensivo dei lupi. All’86’ azione di alleggerimento del Bari con il solito Keddira a suggerire a limite d’area per l’accorrente (spento) Folonrusho, palla in curva.
All’88’ altra tegola per i locali, con il secondo giallo per Florenzi. Prima espulsione in carriera per lui e de profundis per i lupi.
Gli ultimi 7′ di recupero non servono infatti a un Cosenza vivo solo nel primo tempo. Il gran caldo, qualche ingenuità e il palleggio del Bari hanno fatto la differenza.