Sembrava questa la giornata giusta per ratificare l’esonero di Davide Dionigi, dopo 3 ko consecutivi e l’imbarcata di Ferrara. E invece patron Guarascio sembra intenzionato a dare, stavolta sì, un ultimatum all’ex tecnico di Ascoli e Brescia. Forse turandosi il naso, perchè fino alla giornata di ieri le intenzioni erano ben altre e andavano verso i saluti finali con l’allenatore modenese. Forse il patron è stato in qualche misura indirizzato a concedere un supplemento di tempo per ulteriori riflessioni, che però dovranno essere rapide, le meno dolorose possibili, e soprattutto in grado di ricucire efficacemente il morale e l’unità di uno spogliatoio che ha dato pericolosi segnali di nervosismo anche nell’immediato post partita di Ferrara.
I soliti nomi fluttuanti di eventuali sostituti non mancano e affollano i commenti del bar dello sport: da Stellone, all’auto candidatura di Zenga, al sempreverde Cosmi (che pure era dato per nuovo allenatore dei lupi lo scorso febbraio, poi la spuntò Bisoli) alla suggestione Zeman.
Parole, soltanto parole (?) almeno per un’altra settimana, quella che imbocca la via che porta alla sfida a un Frosinone lanciatissimo, reduce dal successo contro il Bari firmato dall’ex rossoblù (incompreso) Gennaro Borrelli.
Se rivoluzione deve essere, forse sarebbe stato auspicabile attuarla subito, alla luce di un trend (10 gol subiti in 3 gare, uno solo realizzato su rigore, tiri in porta quasi assenti) che sembra, risultati alla mano, difficile da invertire in una sola settimana. Ma sarà il campo a parlare.
Spetterà a patron Guarascio premerà il pulsante, vero, ma nella settimana che si apre tutto dovrà tornare al proprio posto e ognuno (giocatori e direttore sportivo, oltre a Dionigi) dovrà fare mea culpa per quanto non raccolto nell’ultimo mese e mascherare limiti ormai palesi, in attesa della solita panacea del mercato di gennaio. Fuori dai denti, la mission è non affondare in attesa di rifondare: sarà decisivo ricompattarsi per evitare ulteriori smacchi dopo quello, tremendo,”regalato” agli 800 di Ferarra.