Marson e il rigore parato al 90esimo, non vi sembra familiare? L’episodio principe della vittoria di ieri ha in effetti un sapore particolare per il giovanissmo pipilet rossoblù. E un implicito e beneaugurante rimando al passato. Nella recente storia di Serie B del Cosenza vi è almeno un altro episodio che somiglia molto, per dinamiche, protagonista e importanza della posta in palio, alla parata di ieri. Era il 26 febbraio 2019 e il Cosenza di Braglia, al primo anno di cadetteria dopo 15 anni, conduceva su una diretta concorrente per la salvezza, il Carpi, in virtù del gol di Tutino al 28′. Quando tutto sembrava portare a una vittoria dei lupi, l’arbitro Pezzuto di Lecce assegno rigore agli emiliani per fallo di mano di Sciaudone. Può essere il gol che ricaccia i rossoblù nelel sabbie mobili della bassa classifica e invece Pietro Perina fa esplodere il Marulla respingendo, ai piedi della Sud, la conclusione di Marsura. Saranno tre punti fondamentali per la meritata salvezza di quel Cosenza.
E che dire dello show offerto dallo stesso Perina il 24 aprile 2016 (stagione di serie C 2015-16, allenatore Roselli) quando nell’1-0 al Foggia, l’estremo portiere portiere ipnotizza l’ “odiato” Iemmello, sempre la Marulla e sempre sotto la stessa Curva Bergamini. Una parata decisiva che non consente di mimare l’aquila giallorossa all’attaccante del Foggia e che viene festeggiato dal tripudio del tempio rossoblù.
Ma la Bergamini si conferma talismano se si pensa a un altro rigore a suo modo decisivo per la classifica del Cosenza. Ci riferiamo alla gara contro il Lecce dello scorso 16 marzo. Salentini subito avanti (2′) con Coda, e poco dopo (al quarto d’ora) lo stesso bomber, ora al Genoa ha la possibilità servita su un piatto d’argento. Ma Matosevic è strepitoso e respinge la conclusione a mezza altezza del giocatore in forza ai salentini. La Sud esulta in un freddo mercoledi sera, ma i lupi verrano poi beffati da un gol al 96′. Un punto, e una parata che si riveleranno comunque decisive ai fini della stagione, conclusa come si sa, con il testa a testa finale contro il Vicenza. E pensare che giusto un anno prima, il 25 ottobre 2020, nella stessa porta e contro lo stesso rigorista (Coda), Vladimiro Falcone aveva compiuto l’identico miracolo nell’1-1 casalingo contro i giallorossi.
Insomma, nella stagione in cui per centrare una salvezza complicata si bada anche al sale e alla scaramanzia, il fattore Bergamini è pronto a scendere in campo. Sperando che d’ora in avanti sia anche d’aiuto nell’indirizzare a rete Calò e compagni.