Quelli che..boicottano Qatar 2022. Quel Mondiale che anche a Cosenza sa poco di Mondiale

Boycott Qatar 2022“. Non è passato inosservato lo striscione esposto dai tifosi della Curva Sud del Cosenza in occasione dell’ultima gara interna contro il Palermo. Uno striscione che non necessita di alcuna interpretazione e che, anzi, racchiude, molta della indignazione per un Mondiale, quello che prende il via domani negli Emirati, che presenta molte anomalie e contraddizioni, specie sul versante dei diritti.

Un Mondiale zoppo, ancora una volta senza Italia, e l’ultima volta che ciò avvenne ( era il giugno 2018 e si giocava in Russia) il tifo rossoblù vinse il suo personalissimo scontro mondiale, non al Bernabeu, ma a Pescara, nella serata del trionfo contro un Siena che quella sera Baclet e compagni affrontarono come se dall’altra parte ci fosse il Brasile.

Un rapporto stretto quello tra Cosenza e i Mondiali, reso più sanguigno dal ricordo delle gesta dei vari Fiore, Gattuso, Perrotta, Berardi, per citare alcuni degli esempi di chi ce l’ha fatta partendo dal ricco vivaio della provincia bruzia, ma non sempre partendo dal Cosenza calcio. E’ questo è il grande rammarico.

Tornando alla protesta mondiale, quella inscenata al “Marulla” fa seguito alle manifestazioni del resto dello stivale e di mezzo mondo. Ad esempio la Curva Sud dello stadio Olimpico di Roma si era già espressa molto chiaramente nei giorni scorsi: “Migliaia di lavoratori morti, devastazione ambientale – Qatar 22 vergogna mondiale”. La foto dello striscione aveva fatto il giro del web, finendo per essere condivisa persino dal portavoce di Amnesty International Italia.

Venendo alle vicende tecniche che ci riguardano più da vicino, saranno solo 3 i calciatori di Serie B a essere impegnati nella competizione iridata. Parliamo del marocchino Walid Keddira del Bari, e in questo caso si tratta di una grossa perdita per i galletti, dell’australiano Fran Karacic, giocatore del Brescia del polacco e del polacco Kamil Glik, in forza al Benevento. Una pattuglia a dire il vero molto ridotta, il che testimonia la necessità che questa B dei fondi miliardari e dei diritti televisivi internazionali cresca in fretta e porti a profitto, anche nelle nazionali giovanili e dei paesi “minori”, il proprio serbatoio di talenti. Tra l’altro dalla lista dei tre atleti che vi abbiamo citato, il Cosenza trarrà un piccolo beneficio, in quanto il bresciano Karacic sarà il primo sicuro assente di Cosenza – Brescia, in programma nel giorno dell’Immacolata.

Insomma, la cara vecchia Serie B diventerà non solo “il campionato degli italiani” ma il Mondiale di tutti. Del Cosenza, di Cosenza e dei cosentini. E la squadra di William Viali dovrà battagliare sul campo, come e più di quanto fatto contro il Palermo, per riemergere. Cittadella, Perugia, Brescia, Venezia, Ascoli e Cagliari rappresentano un gironcino niente male, dal quale portar via non meno di 7 punti per restare in linea di galleggiamento salvezza e presentarsi al mercato di gennaio con il giusto richiamo (per non abusare del termine appeal)

Il calcio mondiale riparte dal Qatar, tra l’indifferenza e i boicottaggi. Cosenza lo fa da una serie B che si riapproprierà delle domeniche e di una centralità troppo spesso, e  ingiustamente, soffocata. E  a guardar bene, questo è forse uno dei pochi meriti del Mondiale faraonico, “sordo” nei confronti delle rivendicazioni sociali e civili di base, e purtroppo già bagnato dal sangue, che ci apprestiamo a vivere.

 

 

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