Cosenza, una stagione per la squadra silana, travagliata fin dall’inizio: la retrocessione in serie C la logica conseguenza della confusione generale.
Piange la città di Cosenza: i lupi dopo tre anni di cadetteria ritornano nell’inferno della serie C. Caro presidente Guarascio, tutti noi addetti ai lavori, tifosi e una Provincia intera, ci aspettiamo subito da lei le dovute scuse e soprattutto chiarimenti immediati sul prossimo futuro.
UNA STAGIONE PARTITA MALE, FINITA PEGGIO

Le liti e le incomprensioni con il direttore sportivo Trinchera, ed un organico allestito fatto di soli prestiti e tantissime scommesse. Con il senno del poi è facile parlare, ma noi lo abbiamo scritto, detto e ribadito cento volte. Non era meglio rinnovare il contratto anche al ds o decidere per tempo di mandarlo via e iniziare un nuovo progetto tecnico ? Un allenatore giovane come Occhiuzzi, lasciato da solo in questo “marasma generale“, che non ha avuto la forza e l’esperienza di compiere l’ennesimo miracolo. Inconcepibile poi, che una squadra professionistica non abbia nel proprio staff e organigramma un direttore generale, capace di coordinare e gestire le criticità che si presentano nel corso di un campionato.
CHIEDERE SCUSA ADESSO E’ UN ATTO DOVUTO
Non è certo un segno di debolezza chiedere scusa, ma di grande intelligenza e rispetto verso tutti. Ci aspettiamo da lei, caro presidente Guarascio, parole “chiare” e “forti” sul prossimo futuro del calcio a Cosenza.
Il tempo delle “mezze frasi” o di parlare in “politichese” è finito! Avrà la volontà di programmare e investire nei tempi giusti, riportando immediatamente il Cosenza in serie B? Altrimenti ceda la mano a chi avrà più tempo e voglia di lei. Come ha fatto a disperdere in questi tre anni un patrimonio di ventimila tifosi festanti contro il Sud Tirol? Si faccia una domanda e si dia una risposta! Cosenza per tifo, cultura, bacino d’utenza, non è inferiore a nessuna piazza. Bastava veramente poco per “incendiare di passione” un popolo intero, ma lei ha preferito fare sempre il “pompiere” spegnendo ogni tipo di entusiasmo.
Nella cenere di tristezza che in questo momento si sparge per tutta la città, sono nascosti “tizzoni ardenti“, pronti a bruciare ed infiammare nuovamente una tifoseria intera. A patto però che ci siano investimenti immediati, programmi seri e duraturi nel tempo: Cosenza merita decisamente di più!