Larrivey fa impazzire Cosenza, il Marulla si “riprende” la B

COSENZA – VICENZA 2-0

COSENZA (3-5-2) 31 Matosevic; Rigione, Camporese, Venturi; Di Pardo (Bittante), Kongolo, Carraro (Zilli), Florenzi, Liotti (Situm); Larrivey (Vallocchia), Caso (Gerbo). All: Bisoli

Panchina: Vigorito, Sarri, Hristov, Vaisanen, Palmiero, Situm, Millico, Laura.

VICENZA (3-4-2-1) 21 Contini; Brosco, De Maio, Bruscagin (Meggiorini); Maggio, Cavion (Giacomelli), Bikel (Da Cruz), Lukaku (Greco); Ranocchia, Dalmonte (Boli); Diaw. All: Baldini

Panchina: Grandi, Pasini, Padella, Cappelletti, Zonta, Cester, Teodorczyk.

ARBITRO: Davide Massa della sezione di Imperia.

Assistenti Alassio e Pagliardini; quarto uomo Marini

Var Di Paolo, Avar Di Meo.

MARCATORI: 46′ e 67′ (R) Larrivey.

AMMONITI: Carraro, Larrivey, De Maio, Rigione, Diaw, Florenzi, Da Cruz.

NOTE: Spettatori circa 20.000, tra cui più di 500 provenienti da Vicenza. Serata calda, 20 gradi all’ingresso in campo delle squadre. Recuperi: 1′ e 6′

Larrivey fa impazzire Cosenza, il Marulla si riprende la B
I tifosi del Cosenza

Una lunga notte di amore. Il Cosenza batte il Vicenza, i veleni, le polemiche e conquista una salvezza clamorosa. Ma meritata. Una lunga notte di amore. Tra Cosenza, il Cosenza e una intera provincia stretta fino all’ultimo battito alla sua squadra. Per non parlare di quanti hanno “giocato” al fanco dei lupi, magari con gli occhi lucidi davanti alla tv, sotto il Duomo di Milano, la Mole, il Colosseo, a Manhattan, nel mondo.

Record stagionale al Marulla, proprio nessuno voleva mancare, fosse stato anche solo un arrivederci. Le polemiche scaturite dalla gara d’andata, evidentemente, hanno dato la carica anche a coloro che fin qui si erano astenuti da una visita al tempio rossoblù. Si è trattata, risultato a parte, di una grandissima dimostrazione di senso e attaccamento civico.Preceduta da una vigilia tra le più intense e sportivamente drammatiche degli ultimi 30 anni.

Bisoli resta sulla propria scia proponendo ancora una volta un 3-5-2,  stavolta arricchito dalla presenza di Di Pardo a destra e dal ritorno in mediana di Florenzi. C’è Venturi e non Vaisanen, confermato Kongolo nel ruolo di mezzala. Davanti quello del tridente iniziale resta pura utopia, perchè gli scarpini da titolare li indossano Caso e Larrivey.

Baldini non ha nessuna intenzione, nè necessità, di stravolgere l’assetto tattico vincente (ma non brillante) dell’andata. Ancora fuori l’ex Crecco, c’è Dalmonte e non il quasi ex Da Cruz, per il resto eccolo impacchettato il 3-4-2-1 fresco di collaudo.

Clima epico per tutto il pomeriggio attorno e poi dentro la pancia del “Marulla”, le immagini e i video non hanno bisogno di commenti.
“Puoi farci piaangere ma non puoi farci cedere, siamo il fuoco sotto la cenere” recita il super striscione che dalla Nord accoglie le squadre in campo.

PRIMO TEMPO

All’avvio si capovolge il copione della gara di andata: Cosenza visibilmente emozionato, Vicenza più disinvolto. Il primo squillo, altissimo, è di Venturi al 6′. Ben più pericoloso due minuti dopo lo spunto personale di Ranocchia che culmina con un tiro che “scalda” Matosevic. Vicenza molto stretto e ordinato, pronto a sgusciare via alla prima ingenuità rossoblù. Per il Cosenza tutti gli spazi sold out e ancora qualche imbarazzo di troppo sul proprio fronte difensivo destro, laddove opera Lukaku. Anche quando si muove da sinistra però il Vicenza procura fastidio, come dimostra la spaccata di Diaw che si spegne a lato. La sfida tra numeri 34, almeno nel primo quarto di gara, la vince il rapido Dalmonte su un Florenzi meno efficace del solito. E il Vicenza inizia a scaldarsi con una tripla occasione da rete al 26′, ma Diaw a due passi di testa non se la sente di far male ai Ventimila del Marulla su un perfetto cross del solito Lukaku.

Attorno alla mezz’ora finalmente entra in gara il Cosenza, ma il risultato sono due corner e qualche apprensione in area berica, nulla di risolutivo. Al 42′ Caso travolto da Bruscagin è invitato a rialzarsi da parte di Massa, non la prende bene il “Marulla”. Si replica al 45′ per un contrasto in area su Florenzi, ma con identico esito. Sono gli ultimi sussulti di un primo tempo a reti inviolate che segnala un Cosenza in difficoltà a sciogliersi, con Di Pardo e Kongolo bloccati, e un Vicenza accorto.

SECONDO TEMPO

Bisoli preme sull’acceleratore mettendo dentro Zilli per Carraro, ma non c’è tempo di annotare il cambio che il Cosenza fa esplodere i Ventimila. Azione partita da Larrivey che apre a sinistra per Liotti, cross al velluto per Zilli che trova l’impatto di testa, ci arriva Contini ma la palla schizza sul piede di Larrivey che gonfia la rete. Trema di gioia il San Vito.

Il Vicenza si vede in C e morde subito con Maggio su un rinvio di pugni un pò così di Matosevic, sfera a lato. Dall’altra parte sprazzi di Caso, solita serpentina e tiro fiacco, ma Contini storna in corner. Se non bastasse il caldo, si impenna la temperatura anche in panchina con Bisoli che si prende con Ranocchia dopo una spinta maliziosa ai suoi danni del giocatore vicentino. Ma torniamo al campo: minuto 60′ e prima seria occasione di contropiede dei rossoblù sulle ali di Zilli, che apre a Caso: il trottolino bruzio anzichè virare a sinistra verso Larrivey arma il destro, ci arriva agevolmente Contini. Fa lo stesso Florenzi che al 62′ non vede un inserimento a sinistra. Cosenza impreciso e allora Baldini vede ancora luce e si gioca tutto con Meggiorini e Diaw al posto di due difensori.

Davanti ai propositi belligeranti, Bisoli sa che servirebbe come il pane l’episodio capace di regalare altra fiducia ai suoi, in vista del rush finale. E l’episodio arriva puntuale al 66′: cross su punizione da sinistra di Liotti, goffa smanacciata in area di Brosco. E’ rigore e stavolta il Var non può nemmeno intervenire, data la solarità del gesto. Della battuta si incarica ancora Larrivey, ed è gioia pura. D’altronde El Bati non sbaglia mai dal dischetto: 2-0 e salvezza mai così vicina.

Bisoli movimenta la panchina per conferire ancora sprint a una squadra stanca ma sempre attenta e finalmente smaliziata: fuori l’eroe di serata Larrivey e uno stanco Di Pardo, dentro ossigeno con Vallocchia e Bittante. Successivamente sarà il turno di Peppe Caso prendersi la meritata standing ovation per la sua probabile ultima apparizione al Marulla con la maglia del Cosenza.

Gli ultimi interminabili minuti sono un flashback violento di tutto ciò che è stata questa sciagurata stagione. Ma i Ventimila assistono anche a una gestione magistrale del possesso palla dei lupi telecomandati da Bisoli,  e agli ultimi rantoli del Vicenza. Poi, tra le preghiere, 6 minuti di recupero e 3 fischi.

Cosenza ha vinto, Cosenza è ancora in serie B. 

Un capolavoro firmato dall’uomo che scappò di notte in tuta da Porretta Terme, direzione Calabria. I Ventimila piangono, e invocano programmazione. Hanno vinto, mano per mano con Bisoli e suoi ragazzi. In una lunga notte d’amore.

Leave a comment