Cosenza-Ascoli era una partita da dentro o fuori, “mors tua vita mea”, troppo importante la posta in palio per entrambe le squadre.
La squadra silana con un goal di Kone nella ripresa, ribalta l’Ascoli e conquista tre punti di platino per la rincorsa alla lotta salvezza. Non poteva scegliere momento migliore la “pantera” rossoblù per siglare la sua prima rete in campionato. Il numero 25 silano, tutto corsa e muscoli, non ha fatto rimpiangere l’uscita dell’infortunato Petrucci. Quando Crecco gli ha passato la palla non ci ha pensato due volte, finta a disorientare un avversario e sinistro chirurgico dal limite dell’area che non ha lasciato scampo a Leali.
Una corsa sfrenata e un urlo di liberazione “alla Tardelli” di Spagna 82′ e via subito a ringraziare tutta la panchina e suoi compagni di squadra. A dimostrazione che ancora una volta la forza del Cosenza, al di là dei singoli, resta la forza del gruppo che non molla mai.
L’ ABBRACCIO DI TUTTA LA ROSA A FINE PARTITA: L’IMMAGINE PIU’ BELLA DI TUTTO IL MATCH
Appena l’arbitro internazionale Valeri, davvero ottima la sua direzione di gara, ha fischiato la fine della contesa è scattato in casa rossoblù il “mucchio selvaggio”. Sicuramente la fotografia più bella della stagione è stato vedere tutta la squadra riunirsi al centro del campo, abbracciarsi e stringersi verso un unico obiettivo. Il tecnico Occhiuzzi ha sempre sostenuto che i conti della classifica, come ogni anno, si faranno sempre alla fine. Contro L’Ascoli arrivato al “Marulla” a giocarsi la partita della vita non era certo facile vincere la partita. I tre punti conquistati in rimonta, dopo essere passati in svantaggio, valgono doppio contro una diretta concorrente. Il morale della truppa silana in vista della prossima partita contro la Cremonese è sicuramente alto. Dopo il “venerdì Santo” di ieri, Falcone e compagni, contro la squadra grigiorossa, saranno attesi da un “lunedì dell’ Angelo” altrettanto infuocato. Sarà Una “Pasqua di passione” per tutto il popolo rossoblù, che ora più che mai, inizia a credere nell’ennesima impresa.