COSENZA – PORDENONE 3-1
COSENZA (4-3-3) 31 Matosevic; 5 Rigione, 23 Camporese,16 Venturi; 27 Bittante, 25 Gerbo (36 Kongolo), 4 Carraro, 6 Boultam (95 Laura), 94 Liotti (18 Sy); 32 Larrivey (77 Ndoj), 10 Caso (40 Zilli). All: Bisoli.
Panchina: 26 Vigorito, 24 Sarri, 55 Hristov, 19 Palmiero, 42 Voca, 77Pandolfi.
PORDENONE (4-3-3) 22 Perisan; 33 Zammarini, 26 Bassoli, 3 Sabbione (30 Dalle Mura), 72 Perri (20 Okoro); 79 Gavazzi (19 Secli), 23 Torrasi (18 Pasa), 5 Lovisa; 28 Cambiaghi, 32 Butic, 7 Mensah (21 Biondi). All: Tedino.
Panchina: 1 Bindi, 12 Fasolino, 4 Stefani, 24 Valietti, 10 Deli, 15 Onisa, 27 Candellone.
ARBITRO: Massimi di Termoli
MARCATORI: 23′ Lovisa, 35′ (R) e 43′ Larrivey, 83′ Camporese
AMMONITI: Sabbione (PN), Camporese , Carraro (CS)
NOTE: spettaori 6000 circa con un migliaio di ragazzi provenienti dalle scuole calcio (per loro ingresso omaggio)
Missione compiuta, ma quanta sofferenza per i 6000 in festa del Marulla. Il Cosenza batte il già retrocesso Pordenone ma per 80 minuti, con un orecchio sugli altri campi, tiene tutti in bilico. Serve l’ennesimo gol di Camporese, stavolta nelle vesti del crudele ex, per quietare gli ardenti spiriti di un Pordenone pugnace e che ha onorato il proprio finale di torneo, cedendo le armi sotto i colpi di un Peppe Caso autentico trascinatiore offensivo. Se gli si concede la profondità il Cosenza diventa una squadra imprevedibile. Chiedere a Tedino.
Bisoli, complici squalifiche e infortuni, rimescola ancora le carte. Nel 3-5-2 iniziale si rivede in campo Bittante, con Venturi prefrito a Hristov al posto di Vaisanen. A centrocampo c’è Gerbo ma soprattutto Boultam (toh chi si rivede) e non Ndoj. Coppia offensiva formata ancora da Caso e Larrivey. Pordenone per l’orgoglio con il 4-3-3, Cambiaghi (7 gol) in campo dall’inizio. Inedita sfida tra”pelati” quella tra Bisoli e Tedino. Molto Cosenza nei primi minuti, come da copione. La solita mobilità di Caso prova a rendere comoda la gara per i lupi: una iniziativa del 10 rossoblù provoca imbarazzo a Sabbione Zammarini attorno al 10′, ma a Caso manca la stoccata finale e la sa caduta non è da penalty. Gioca senza stress il Pordenone e si vede, non mancano infatti le intenzioni offensive agli ospiti, con Mensah in bella evidenza. Ancora Caso al 18′ ma Larrivey non ci arriva. Sembra il prologo al vantaggio e invece al 23′ arriva la doccia fredda, cross dalla sinistra di Cambiaghi e Lovisa confeziona lo scherzetto. Da Crotone arrivano notizie poco confortanti e allora serve accelerare per non vedere il bvaratro da vicino. La riscoissa parte da un tiro da fuori di Gerbo che l 25′ si spegne di poco fuori. Al 32′ cross da sinistra di Liotti, contatto a dir il vero leggero tra Larrivey e Bassoli ma per Massimi è rigore. Della battuta si incarica Larrivey e Perisna è spiazzato sulla sua destra. Non finisce qui, al 43′ Caso scappa ancora a sinistra arriva sul fondo e dall’arietta piccola appoggia d’esterno per il piatto di Larrivey per il sorpasso rossoblù: gol di vitale importanza visto che a Crotone si era già sul 3-0 per i pitagorici. Fine primo tempo con sospiro.
Alla ripresa c’è Dalle Mura e Pasa per i non brillanti Sabbione e Torrasi nei ramarri, Bisoli non sposta le sue pedine. Pordenone vivo e dopo 5 minuti prima il sinistro di Cambiaghi spaventa il Marulla ma non Matosevic che si distende e storna in corner, poi, dal successivo angolo, Mensah incorna di pochissimo alto. Bisoli comprende il messaggio e al 52′ toglie uno spento Boultam inserendo Laura, e fa rifiatare Gerbo inserendo Kongolo. Si passa, sulla carta, a un 3-4-3, e nella realtà a un 5-3-2 e con il baricentro basso e l’assenza di Gerbo si aprono spazi interssanti per gli inserimenti dei friuliani. E’ infatti ancora il Pordenone a menare le danze:al 57′ la squadra di Tedino a fa paura da due passi a Matosevic con Cambiaghi e Butic dopo l’ennesima difesa palla discutibile dei difensori rossoblù, e poi si replica al 58′ quando Lovisa cicca un rigore in movimento. Al 62′ il solito guizzo di Caso da sinistra rimpe la pressione scaldando le mani a Perisan.Un minuto dopo, però, ancora brividi procurati dal Pordenone con lovisa che, smarcato troppo agevolmente dalla trequarti, spedisce alto da posizione legermente defilata. Che sia la Cremonese o il Pordenone, per il Cosenza è il solito copione di gara con tutti i difetti di fabbrica. Anche la coindizione fisica sembra non aiutare e al 66′ saluta anche Liotti, sostituito da Sy. Il Cosenza sa che si gioca tutto, anche per i risultati che arrivano da Alessandria e Crotone, e soprattutto che non può lucrare sul minimo vamtaggio. E’ così che Caso decide di provare a chiudere il capitolo facendo ballare tutta la difesa friulana e giungendo davanti a Perisan ma sul più bello fa decollare la sua conclusione: che occasione per il migliore in campo! Lo imita al 79′ laura che dopo aver guadagnato palla al limite d’aria, si incarta davanti a Perisan, ma il gol serve maledettamente ai lupi e alle coronarie dei tifosi. Caso imperversa ancora e all’81’ un’altra progressione da sinistra verso il centro mette al tappeto la retroguardia ospite che non può che stenderlo. Rigione batte la punizione, super riflesso di Periusan, e tap in di Camporese, per il classico gol dell’ex. All’89’ si grida al rigore sulla spallata ricevuta da Laura ma Massimi non concede il bis. Si chiude con il solito brivido, stavolta ininfluente, perchè la conclusione da fantascienza di Bassoli dalla propria meta campo si stampa, proprio come contro il Benevento, contro la traversa. E proprio tre legni hanno detto di no quest’oggi all’Alessandria. Cosenza ringrazia, si avvicina ai grigi e capisce che la storia forse era già scritta. La prima storica vittoria al Marulla sul Pordenone, complici potrebbe avere un peso specifico notevole sulle sorti della lotta salvezza.