Cosenza, basta Matosevic. In porta scatta l’ora di Marson?

Dalla Slovenia a Udine il passo è breve. E a quanto pare la staffetta tra vicini di casa ( e di porta) sta per realizzarsi.

Starebbe per scattare, infatti, il momento del friulano Leonardo Marson tra i pali del Cosenza, in vista della delicata sfida di sabato contro la capolista Frosinone. Dionigi ci sta pensando per mettere mano a una delle tante pecche della sua squadra (che annovera quella relativa alla posizione di terzino sinistro, del centrocampo a due, delle ali, dell’attacco asfittico) e salvare la panchina. Le ultime prestazioni di Matosevic non sono piaciute e quel “vizietto” del gol subito sul proprio palo avrà, probabilmente, degli effetti sulle gerarchie della porta rossoblù. Ecco che allora il portierino friulano è pronto a fare il proprio esordio tra i cadetti, nella gara più complicata che potesse immaginare. Dare un turno di riposo al pipelet sloveno, d’altronde, è giusto e sacrosanto per quanto (non) fatto vedere sin qui.

Matosevic sembra, infatti, aver perso per strada un pò della tranquillità che ne aveva contraddistinto le prestazioni nella scorsa annata. Questo nervosismo è talmente lampante che anche l’avversario di turno sembra aver capito e,  Spal docet, sin da subito tende a forzare la conclusione verso la porta. Che poi Maistro incocci il corpo di Moncini per il più strano dei gol quello è un altro paio di maniche (perchè la sfiga ci mette del suo quando le cose non vanno!).

In un campionato tosto e sfiancante come la B, la personalità deve uscir fuori nei momenti topici come questo e, nel caso di Matosevic, probabilmente, a pesare più di tutto, anche più dei limiti tecnici, è la responsabilità di avere dietro le sue spalle il nulla o quasi in termini di esperienza. A Marson e Lai non mancheranno le doti, certo, ma ad oggi la strategia estiva di non prendere un portiere à la Vigorito, sta pagando in negativo.

CHI E’ MARSON? – Nato a Udine il 5 gennaio 1998, è alto 1,94 m e arriva da una scuola, quella friulana, che ha partorito numeri uno importanti, a volte sbocciati (Zoff), a volte no (Scuffet). Chi scrive ha parlato personalmente, durante la trasmissione Lupus in Forum, con Luigi Condò, ex ds del Cosenza nell’epoca Cappellacci ma soprattutto colui che ha portato Marson alla Vibonese prelevandolo dal Cesena. “L’ho voluto a tutti i costi a Vibo – esordisce Condò – perchè secondo me è un portiere che ha grandi potenzialità. Non bisogna dimenticare che è stato un nazionale (under 18 e 19, ndr), per due anni ha ricopperto il ruolo di terzo portiere del Sassuolo in serie A. Quando lo presi da Cesena era in scadenza di contratto. A Vibo il primo anno ha fatto un’annata straordinaria , l’anno successivo invece fu un’annata negativa un pò per tutta la squadra (culminata poi con la retrocessione in serie D, ndr). Ha potenzialità importanti e ovviamente difetti nei quali dovrà migliorare e che si porta dallì’inizio di carriera”.

Pregi e difetti (si spera pochi) che toccherà al Marulla svelare sabato, al cospetto dell’attacco grandi firme del Frosinone.

 

 

 

 

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