PISA (4-3-1-2) :Nicolas, Caracciolo, Benali (Masucci), Hermannsson, Marin (Goucher), Torregrossa (Puscas), Cohen, Nagy, Sibilli (Mastinu), Birindelli, Beruatto. All: D’Angelo
COSENZA (3-5-2):Matosevic, Camporese, Rigione, Venturi, Palmiero (Liotti), Carraro (Zilli), Situm (Kongolo), Bittante (Florenzi), Di Pardo, Caso (Ndoj), Laura. All: Bisoli
ARBITRO: Abbattista di Molfetta
AMMONITI: Caracciolo, Hermannsonn, Beruatto,(PI), Caso (CS)
MARCATORI: 6′ autogolVenturi (Pi), 79′ Liotti (CS)
NOTE: giornata soleggiata, 7332 spettatori, di cui circa 600 tifosi del Cosenza. Recupero: 1′ e 5′
Il Cosenza è vivo e vegeto, strappa un punto a Pisa e respira visto il risultato dell’ Alessandria. Ma attenzione al redivivo Vicenza e un Citttadella improvvisamente scossosi dal torpore, che ha castigato il Brescia e promette battaglia. Il play out contro i grigi (2-2 a Parma) appare ora più vicino, ma non scontato. Era il turno più difficile per i lupi. Una gara che si sarebbe giocata su altri campi, lo si sapeva, e le premesse numeriche certificavano la maggior forza dei padroni di casa. Il Cosenza però, almeno nel secondo tempo ci ha messo tutto ciò che aveva, e si è rioscattato con il pressing, il sacrifico, l’attitudine offensiva, di una prima frazione condizionata dalla scarasa forma di molti uomini butatti in campo dall’inizio da mister Bisoli. Ma nella vita come nel calcio non è mai troppo tardi, e Bisoli l’ha capito per tempo, raddrizzando una gara nata disgraziata
Bisoli alla vigilia aveva perso due pedine da 90, Vaisanen e Larrivey, mentre D’Agelo lamentava la squalifica, altrettanto importante, di Leverbe.
Formazioni: il mister rossoblù ripropone il doppio play, fa fare a Situm il Florenzi, sul centro sinistra, e sulle corsie posiziona Bittante e Di Pardo. I due influenzati vengono sostituiti da Venturi e Laura Per il Pisa, che ritrova Nicolas tra i pali, non si ricompone la coppia offensiva Puscas – Torregrossa (13 dei 15 gol pisani sono opera loro), perchè in campo va solo l’ex Brescia. Al primo vero affondo il Pisa passa: Beruatto scende a sinistra, crossa, Matosevic prova la presa ma sfiora soltanto e la sfera scivola via, incocciando i piedi dello sfortunato Venturi che la mette nella propria rete: 1-0 Pisa dopo soli 6 minuti, peggiore inizio non poteva esserci per i lupi e i suoi encomiabili 600 tifosi. Passano 3 minuti e primo cenno di Cosenza, con la solita sortita affidata a Caso, ma la palla sfila alta. Al 10 ‘ancora Pisa a tamburo battente: filtrante di Nagy per Sibilli che se la accomoda sul destro e gira in porta difettando tuttavia di precisione, palla oltre la traversa. Il Cosenza prova a farsi coraggio con Laura a destra ma scopre il fianco e così al 15′ altra azione in ripartenza dei locali con Sibilli che prova a finalizzare, su invito di Benali, un contropiede partito da un brutta gestione palla rossoblù in attacco, ma anche stavolta la porta resta lontana. Un minuto dopo è Nagy a strozzare il tiro da limite d’area. Poco Cosenza, tanto, troppo Pisa, spinto dai soliti Beruatto e Birindelli sulle fasce. Se non bastasse arrivano notizie da incubo da Parma e Ferrara. Il Cosenza, nel quale non brilla un Palmiero ancora sotto tono, si riduce a una gestione piuttosto ordinata e al solito moto perpetuo di Caso, che in 5 minuti fa ammonire entrambi i centrali locali.La sveglia sembra non suonare, ma almeno i rossoblù sembrano, attornoa metà frazione, poter addormentare la gara e le velleità offensive del Pisa. Al 35’, a culmine di questo periodo, arriva l’occasionissima di Caso che, tanto per cambiare, si costruisce la palla giuista vincendo un rimpallo appena entrato in area e poi danzando da sinistra verso il centro: Nicolas è lì a due passi ma vede la palla calciata dalla zanzara rossoblù planare altissima. L’occasione giusta per il pareggio procurata dall’unico terminale offensivo rossoblù, vista la prestazione a tratti imbarazzante di Laura. Prima della pausa altra super doppia occasione per il Pisa con Cohen che si emoziona in piena area e poi con il solito Sibilli, che chiama all’intervento Matosevic.
Rivoluzione di Bisoli (ancora una formazione insufficiente) al rientro dagli spogliatoi: ci sono Florenzi , Liotti e Kongolo, al posto di Bittante (non era la sua gara), Situm e Palmiero ma il primo squillo è ancora del solito Sibilli che “spacca” la traversa di Matosevic, i lupi però si salvano.
Testa in campo ma occhi di tutti rivolti alle gesta della Spal e al Parma che nel frattempo ha pareggiato contro l’Alessandria. Tra i tifosi si soffre e si prega confidando in San Caso o in un guizzo di Camporse, pisano doc. Ma il vero protagonista della gara è Giuseppe Sibilli, che sbuca un pò da tutte le parti e prova il jolly della conclusione un pò da tutte le posizioni, ma non è il solo. Il Pisa straripa e il Cosenza sembra poter barcollare da un momento all’altro. Bisoli chiede ai suoi di alzarsi ma le solite pesanti lacune in interdizione e impostazione emergono drammaticamente anche nell’ora decisiva. E allora al 64′ il tecnico rossoblù si gioca anche la carta Zilli, provando ad avanzare l’asse della squadra. Esce un Carararo impalpabile o quasi. E proprio Zilli al 67′ al volo su una palla vagante prova a suonare la riscossa di un Cosenza ferito sì, ma vivo. E d’altronde il Pisa sembra più macchinoso dopo il forcing infruttuoso dei primissimi minuti di seconda frazione. Ci credono i 600 tifosi ospiti dell’Arena. La fisicità di Zilli aiuta il reparto offensivo, poggiato troppo e troppo spesso sui numeri di Caso, e con l’azione congiunta in appoggio di Kongolo e Florenzi, le intenzioni del Cosenza si vedono tutte e giovano anche a Laura, che al minuto 73 prova a scombinare la difesa nerazzurra da sinistra ma trova solo un corner.Si generano anche un paio di mischie interessanti in area locale e si attende l’espisodio giusto, i lupi ci sono e praticano qualcosa che somigli a una pressione (merce rara in questo torneo). E’ un Cosenza che piace e fa disperare per le scelte iniziali di Bisoli. L’assunto è talmente vero che, con il nuovo assetto offensivo, appena Caso trova il solito movimento da sinistra verso il centro sulla respinta difettosa di Nicolas arriva Zilli, proprio di lui, prima di tutti e Beruatto lo stende: rigore vitale per il Cosenza. Senza Larrivey della battuta si incarica Liotti, un ex, che fa secco l’altro ex Reggina Nicholas: è gioia grande per un pari meritato per la gestione della seconda frazione. A quel punto D’Angelo mette dentro tutta l’artiglieria pesante capitanata da Masucci.
Il Pisa si innervosisce, l’Alessandria trova il pari che nega, per ora, il playout matematico al Cosenza, ma regala molte più certezze a un Cosenza orgoglioso, ma che non può tenere fuori dal progetto tattico, due – tre pedine fondamentali.