Sui motivi che lo hanno portato a vivere tre mesi da separato in casa nelle file dei friulani, il neo acquisto rossoblù Luca Tremolada, ex della prossima sfida tra Cosenza e Pordenone, ha preferito tergiversare.
“Sono stati mesi complicati, essere messo fuori rosa senza motivo non è una bella cosa. Ma appartiene al passato ormai e voglio lasciarmi questa situazione alle spalle” ha detto ai microfoni di Dazn nel post partita di Monza – Cosenza. Un esordio da incorniciare per il fantasista nativo di Milano, che è tornato a calcare i campi da gioco (ultima gara disputata la semifinale di ritorno playoff tra Pordenone e Frosinone lo scorso 12 agosto) impreziosendo peraltro la prima in maglia rossoblù con una pregevole segnatura.

Mister Occhiuzzi lo ha voluto fortemente con sé e lui ha ripagato immediatamente la fiducia del nuovo tecnico. Mandato in campo ad inizio ripresa al posto di Gliozzi, ha preso subito possesso della tre quarti. L’impatto che ha avuto sulla gara è risultato determinante per la rimonta dei lupi. Subito qualche buona giocata, poi alla prima vera occasione ha sfoderato il suo tanto decantato – a ragion veduta – sinistro magico.
Palla riconquistata su un’ingenuità di Bettella, il tempo di prendere la mira e di confezionare il gol del pari con una conclusione di giustezza imparabile per Di Gregorio. Si è già preso la scena Luca Tremolada, uomo simbolo della riscossa rossoblù. Tutto l’ambiente adesso fa affidamento sul suo talento per risalire la classifica e allontanarsi dalla zona rossa.
Sabato, nella prima al “Marulla”, avrà un confronto diretto con il suo recente, anzi recentissimo, passato. Ritroverà il Pordenone. Lì dove aveva fatto tanto bene nella seconda parte della precedente stagione, è stato poi messo in naftalina. Porta la sua firma il gol capolavoro nella gara di andata della semifinale playoff dello scorso mese di agosto contro il Frosinone. Una staffilata nel sette che aveva fatto sognare ad occhi aperti i tifosi friulani nell’attesa del return match, terminato poi con la vittoria e conseguente qualificazione alla finale della squadra di Nesta.