Sprofondo rossoblù: Il Cosenza a Venezia ha evidenziato tutti i suoi limiti

Una brutta sconfitta per il morale e per la classifica quella che ieri il Cosenza ha subito senza appello al “Penzo” di Venezia.

Com’è triste Venezia“, non è solo il titolo di una famosa canzone dello chansonnier francese Charles Aznavour, ma rappresenta lo stato d’animo di una tifoseria intera, quella rossoblù-silana, in questo momento.

Una sconfitta netta nel punteggio (3-0)  che non lascia spazio a recriminazioni di nessun genere al Cosenza. La compagine bruzia è sembrata fin dai primi minuti di gioco già rassegnata alla sconfitta. Il risultato finale, che poteva essere ancora più largo in favore dei padroni di casa, è solo la logica conseguenza di quello visto in campo. Una squadra che lotta per la salvezza può subire degli incidenti di percorso, ma c’è modo e modo di perdere. Consegnarsi senza lottare agli avversari, a 5 giornate dalla fine del campionato, sicuramente non è la strada giusta per togliersi dai bassifondi della classifica.

Dov’è finita la “cazzimma“, il carattere, ammirato nelle ultime giornate della passata stagione? Il gruppo storico sembra aver mollato la presa.

Legittimo, idda e Sciaudone sono irriconoscibili, Carretta sembra un lontano parente del calciatore ammirato lo scorso campionato. Tremolada, dopo due-tre partite di grande livello, si è perso anche lui nel marasma generale. Gli infortuni di Gerbo e Petrucci, e l’arrivo di due attaccanti  non pronti, fuori condizione atletica, come Trotta e soprattutto  Mbakogu, hanno reso il quadro della situazione davvero difficile da gestire per tecnico Occhiuzzi.

Roberto Occhiuzzi (photo IlCosenza.it)

Anche il trainer cetrarese è finito di conseguenza nel calderone della critica da più giornate. Conosciamo bene l’attaccamento e la voglia che Roberto mette in ogni allenamento  e partita. La salvezza incredibile della passata stagione è arrivata anche per merito suo e non solo grazie ai goal di Rivière. la squadra rossoblù era una squadra che lottava con il sangue agli occhi fino alla fine e dettava legge su ogni campo, tanto da essere citata dalla BBC.

Mancano 5 giornate alla fine del campionato. Il Cosenza al momento “sarebbe” chiamato a disputare lo “spareggio playout“, per restare in serie B, contro l’ Ascoli. Sarà una lotta ardua, senza esclusione di colpi visto che la Reggiana insegue ad un solo punto di distanza, e il Pescara che sarà di scena al “Marulla“, dista solo 4 lunghezze dai lupi.

striscione tifosi del Cosenza
striscione tifosi del Cosenza

Una cosa è certa, se la squadra del patron  Guarascio vorrà centrare un’altra impresa, Occhiuzzi dovrà rivoltare la squadra come un calzino. Prestazioni come quelle di Venezia non sono più ammissibili o tollerabili. Tutti i calciatori,  come hanno evidenziato i tifosi in settimana con uno striscione esposto allo stadio “devono togliere gli attributi“, altrimenti  si spalancherà inevitabilmente il baratro della retrocessione in serie C diretta, senza nemmeno passare per i playout.

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