Il Cosenza e quei numeri nemici di Dionigi

I numeri parlano. Quelli del Cosenza, se possibile, urlano. E raccontano, lo sosteniamo da settimane, di una squadra dove la qualità è presente, ma è stata soffocata e infine nascosta da numeri impietosi, Quali? Ve ne diamo qualcuno, settore per settore.

PORTA: Matosevic ha incassato 10 gol nelle ultime 3 gare.Chiariamo che il problema, per quanto importante, non è solo suo ma di un intero reparto che ha smarrito la sicurezza che nelle prime giornate ne aveva fatto uan solida realtà e consentito alla quadra di incamerare punti nonostante l’attacco asfittico.Restano i gol incassati sul proprio palo (a Bolzano, contro Como, Reggina, Genoa)

La tristezza negli occhi del portiere nel dopo gara di Ferrara è un chiaro segnale di come biosogna mettere i sicurezza l’unico portiere “di ruolo” dei rossoblù, pensando a una soluzione sul mercato deglis vincolati (opzioen che pare essere tenuta in considerazione) o concedendogli un pit stop.

DIFESA: Era piaciuta e pure tanto in avvio di torneo, a parte qualche svarione imputabile, però., a defaillance personali e nopn di reparto. Solo 6 gol subiti nelle prime 7 partite, bene 10, lo dicevamo, nelle restanti 3. Numeri di un tracollo, amplificato dal fatto di aver incassato 5 gol (non succedeva da Foggia – Cosenza del 1990) da una squadra, la Spal, che non segnava da 4 gare. E così la manita incassata del “Mazza” ha definitivamen te mandato in cantina il bel dato di un solo gol subito a partita e reso il Cosenza la terza peggior diofesa della categoria (16 reti al passivo, peggio solo Como e Pisa).

CENTROCAMPO: Altro reparto in calando dopo un avvio incoraggiante, nonostante numericamente sia spesso andato in sofferenza.

Bene, a tratti molto bene, fino alla gara col Como, con le segnature dei vari Florenzi, Brescianini (che fine hanno fattoni suoi inseriemnti centrali palla al piede?), Brignola (gioiello di Terni), Kornvig e D’Urso a dimostrare che qualità nei piedi della mediana ce n’è e anche una buona precisione balistica, dote che era mancata ai Cosenza delle scorse annate.

L’infotunio di Florenzi, i vari sconquassi tattici e il precipitare degli eventi hanno oscurato il lavoro del reparto e anche di chi, come Voca, stava muovendosi bene nell’ombra.

Ciò nonostante, oggi il Cosenza è la squadra con meno conclusioni verso lo specchio di porta, solo 68, unica della cadetteria sotto i 100 tiri.

ATTACCO: Terzo peggiore reparto della categoria, solo 9 gol all’attivo (peggio solo Perugia e Cittadella), dei quali solo 2 a beneficio degli attaccanti (Larrivey e Butic su rigore).

Chiudiamo, però, con uno spiraglio di luce, perchè nonostante i numeri opachi, in classifica la squadra è a oggi, fuori dalla zona play out. Ma la pacchia è destinata a finire se non si inverte la rotta. Subito. Il penultimo posto dista soltanto 2 punti, e con il dinamismo mostrato dalle squadre del sottoscala di classifica (Perugia,Como, Pisa su tutte) anche questo briciolo di serenità numerica potrebbe presto essere un ricordo.

Dionigi lo sa e si giocherà tutto sul 3, come il numero di punti che occorreranno sabato al Cosenza per riemergere dalla crisi.

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