Cosenza, Viali e l’arma tattica dei cambi azzeccati. Ma le due punte non devono più essere un tabù.

Uno degli indicatori per poter giudicare un allenatore è senz’altro quello dei cambi. E Walliam Viali da questo punto di vista sembra essere entrato da subito nel mood giusto. Pensiamo ai singoli cambi effettuati a Cittadella: Vaisanen, autore di due colpi di testa, uno finito sulla traversa e l’altro ben parato da Kastrati e di un provvidenziale salvataggio sulla linea; Zilli, per lui sponda di testa per l’1-1 e assist a Kornvig (altro neo entrato) per l’occasionissima del possibile 1-2; Brignola che ha sancito il sofferto 1-1. Non è di certo un caso se l’ago della bilancia, dopo la gestione delle sostituzioni da parte del tecnico rossoblù, sia iniziato a pendere dalla parte dei lupi. L’accelerata è stata palese, seppur in un contesto di gioco che continua a non entusiasmare e in presenza del solito primo tempo a tratti inguardabile. E però l’arma dei cambi azzeccati potrebbe dare una mano a un Cosenza che dovrà ottimizzare le proprie risorse tenciche, almeno fino alla gara del 26 dicembre a Cagliari, e anche oltre, considerate le lunghe e sofferte tempistiche del mercato di gennaio.

Saper rivoltare la squadra senza farle perdere equilibrio, Viali lo sa, potrà essere utile anche sotto il profilo della gestione degli uomini, così da permettere a chi è stanco di ricaricare le pile, ma soprattutto garantendo la giusta rotazione e il giusto spazio anche a chi, prendiamo il caso di Zilli, è stato per fin troppo tempo abbonato alla panchina. E invece Viali ha preparato con cura il cambio del giovane attaccante friulano, facendolo scaldare già alla mezz’ora del primo tempo, appena subodorato che i rossoblù non sembravano destinati a nulla di buono.

Aspetto ulteriore da non trascurare è poi quello relativo al cambio in corsa del modulo, opzione sperimentata da Dionigi ma in maniera spesso confusionaria, e che invece Viali ha saputo praticare con più sempicità: due punte all’apparenza simili, e che invece si sono ben integrate (come d’altronde già successo nel finale della scorsa stagione), forti di caratteristiche differenti. La presenza fisica e aerea di Larrivey, da un lato, e la profondità cercata e ottenuta quasi ossessivamente da Zilli, dall’altro, hanno garantito al Cosenza maggiore spessore di manovra. Una manovra che a sinistra ha potuto inoltre contare, con stupore di alcuni, sulle giocate di un Gozzi apparso piuttosto tonico e propositivo. A proposito di cambi azzeccati.

Se la gara di Pisa aveva evidenzato che la squadra non era ancora fuori dallo stato di depressione mentale generato delle 5 sconfitte consecutive, e la vittoria contro il Palermo aveva invece messo in risalto la voglia di non arrendersi, le indicazioni tratte da Cittadella sono,se possibile, ancora più importanti perchè, se confermate, contribuiranno a tenere sulla corda l’intero gruppo ma soprattutto sdoganeranno l’idea che, se le caratteristiche tecniche proprie e dell’avversario lo consentono, giocare con due punte si può e si deve.

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