Cosenza un pari d’orgoglio a Parma: solo un super Buffon nega i tre punti ai lupi

Prima Juric, poi Tiritiello,un super Buffon nega la gioia del 2-1

Reazione doveva essere e reazione è stata. Il Cosenza pareggia a Parma e nel finale rischia, con Gerbo, di trovare addirittura il primo successo della sua storia. Un Parma evanescente esce tra i fischi assordanti dei tifosi, e forse saluta Maresca, mentre per i lupi e i loro tifosi ormai senza più aggettivi si tratta di un punto tonificante, per come è arrivato e per il secondo tempo sontuoso giocato da Gori e compagni, dopo un avvio di gara brutto e impacciato.

Zaffaroni sorprende tenendo dentro Venturi (out Pirrello, buttando nella mischia Vallocchia, ultimamente in naftalina, preferendolo a Florenzi e Boultam (non ancora al top). Tiritiello ce la fa, Caso ancora dall’inizio. Maresca, sull’orlo di una “crisi di nervi” dopo lo 0-4 di Lecce, recupera come da previsione Vazquez e Mihaila e lancia Inglese in prima linea accanto all’amato ex Tutino. Clima “tiepido” al Tardini dove non c’è il calore atteso per i 26 anni di carriera di Buffon, troppo forti gli screzi e le incomprensioni del passato. L’ultima volta dei lupi in questo stadio (campionato) nel 1989, e fu un terrificante 5-1, con in porta Zunico. Oggi in porta c’è il Gigi nazionale e per la marea rossoblù giunta in Emilia è la vetrina ideale, col sottofondo dell’Aida verdiana, per dar sfoggio di sè nonostante la sconfitta interna del derby.

Tutino subito operativo a destra , lì dove il Parma ha lo sfogo facile. All’8′ squillo di Caso che carica la saetta dal limite d’aria ma Buffon è attento e assorbe in due tempi. Nemmeno il tempo di capire se il Cosenza è davvero in partita che il Parma passa, penetrazione di Inglese ancora a destra e Juric anticipa Tiritiello e fa secco Vigorito: sono passati 12 minuti. Il Cosenza non si sveglia, Scitum e Anderson faticano a sganciarsi, il Parma monitora senza forzare.

Al 25′ prima reazione rossoblù con una punizione alla camomilla di Carraro. Replica Inglese con un ben più pericoloso colpo di testa mandato oltre la trasversale di Vigorito.Al 29′ il Cosenza fa sul serio: Gori smarca con un velo Caso, scarico a sinistra per l’accorrente Vallocchia che estrae dal cilindro un tiro cross che, sporcato, sibila a un soffio dal palo dui Buffon. Al 33′ Gori , servito da Caso, non serve Vallocchia sulla corsa e spara altissimo. Il Cosenza ora è più convinto, spinto dall’ amore senza fine della sua gente che fa da contraltare allo strisciante malcontento dei locali (“Rispetto per noi che ci siamo” recitava lo striscione dei loro ultras). Palmiero prova a produrre gioco, Vallocchia si toglie dagli imbarazzi dei primi minuti e accompagna meglio la manovra, Caso è il solito pifferaio a cui manca la zampata finale, Venturi si segnala per ordine e precisione là dietro. Ma nulla si sblocca. Finisce il primo tempo con il coro di insoddisfazione dei tifosi di casa (“Vogliamo undici leoni”) e l’attesa carica di speranza di chi, lato Cosenza, ha affrontato i kilometri, la nebbia e lo sciopero dei trasporti pur di esserci. Zaffaroni dà fiducia alla stessa squadra a inizio ripresa. Del Prato scalda Vigorito dalla distanza al 48′. Ma il Cosenza si rivitalizza e prova a riprenderla. Al 50′ prima occasione della seconda frazione per i lupi: punizione veloce di Palmiero per Caso che leggermente defilato davanti a Buffon, gli spara in bocca. Due minuti dopo concede il bis con un tiraggir di insignana memoria, ma con diversa fortuna, e poi si divora il tris di testa a porta vuota su invito a tavola di Anderson. Al 65′ è la volta di Palmiero spedire fuori un ottimo invito a limite d’aria del neo entrato Buoltam (dentro anche Florenzi, fuori Vallocchia e Anderson) . Ancora, al 68′ altra doppia chance per Rigione, prima su punizione e poi faccia a faccia con Buffon.

Ma al Cosenza, che meriterebbe il pareggio, non ne gira una buona. E Buffon festeggia alla grande su Gori al 72’ma è davvero troppo, gara stregata ma non per molto. E infatti al 73′ il Cosenza la riacchiappa con Tiritiello che su corner (novità) di testa firma l’1-1. Al 78′ il Cosenza accarezza il vantaggio con Caso che sgroppa e per poco non inquadra lo specchio. A dieci dal termine, fuori Caso e dentro Millico per provare a far saltare il banco. All’83’ ancora Gori a giro e ancora Buffon. All’85’ Vigorito decide di rendere imprevedibile la gara rischiando il dribling su un avversario e il 2-1 Parma, ma stavolta finisce bene, è solo corner.

Sembra finire così e invece il Cosenza trova la ripartenza che non ti aspetti e manda Gerbo solo davanti al migliore in campo, Buffon. Tra i rossoblù e il sogno della prima vittoria al Tardini ci si mette la traversa. Finisce così, sulla traversa, una giornata colma di ritrovate certezze, a parte l’unica garanzia mai persa: quella del dodicesimo uomo rossoblù in giro per lo stivale.

 

Parma (4-1-4-1): Buffon; Delprato, Danilo, Cobbaut, Coulibaly; Brunetta (Schiattarella); Mihaila (Man), Vazquez, Juric, Tutino(Sohm); Inglese (Benedyczak). Allenatore: Maresca.

Cosenza (3-5-2): Vigorito; Tiritiello, Rigione, Venturi; Situm, Carraro, Palmiero (Gerbo), Vallocchia (Boultam), Anderson (Florenzi); Gori, Caso (Millico). Allenatore: Zaffaroni.

ARBITRO: Gianpiero Miele di Nola

ASSISTENTI: Carbone di Napoli, Margani di Latina

IV UFFICIALE: Iacobellis di Pisa

VAR: Maresca di Napoli AVAR: Prenna di Molfetta

MARCATORI: 12′ Juric, 73′ Tiritiello

AMMONITI: Brunetta, Coulibaly, Vazquez , Schiattarella (PR), Palmiero, Carraro (CS)

NOTE: giornata umida e nebbiosa, 7° circa. Notevolissimo affluso di tifosi ospiti (1300 ca) . Parma con il lutto al braccio per la scomparsa dello storico giocatore gialloblù

Colonnelli. Recupero: 0′ e 4′

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