Cosenza, tutti colpevoli nessuno escluso: 13-08-2020 l’inizio della fine

Quando si cerca di nascondere a lungo la polvere sotto il tappeto alla fine il tempo ti chiama sempre il conto.

La stagione programmatica del Cosenza Calcio, dopo l’incredibile salvezza ottenuta la passata stagione, era partita ufficiosamente con una cena e una foto di tutto lo staff al Gran Hotel San Michele. In realtà più che una “cena chiarificatrice” si è trattato di una sorta di “pace armata” come ampiamente documentato dalla nostra testata in data 12-08-2020 (clicca qui).

Ci teniamo a sottolinearlo con forza e vigore. Trovandoci nell’era dei social e dei veleni gratuiti via web, meglio ribadire i concetti già espressi e rinfrescare la memoria a qualche persona distratta. La nostra redazione sportiva ha sempre raccontato la verità ai tifosi e ai nostri lettori, al contrario di quello che può pensare qualcuno (clicca qui per leggere uno dei tanti articoli).

Abbiamo sempre scritto e ribadito che non si poteva iniziare una stagione con tutti calciatori in prestito o in scadenza di contratto. Abbiamo sempre scritto e ribadito che è stato un errore, un autogoal clamoroso del presidente Guarascio, rinnovare la fiducia con contratti triennali a Occhiuzzi e al suo staff, lasciando invece il capo dell’area tecnica con un pugno di mosche in mano.

ALLA FINE TUTTI I NODI VENGONO AL PETTINE

Guarascio e Trinchera
Guarascio e Trinchera

Non era poi difficile immaginare come sarebbe andata a finire la stagione. Con quali stimoli sarebbe andato ad operare sul mercato un direttore sportivo che di fatto è stato silurato e depauperato dal patron silano. Trinchera è già da mesi con la valigia in mano. Presidente Guarascio: non era meglio lasciarlo andare via quest’estate ed affidarsi ad inizio campionato ad una nuova figura che gestisse le operazioni dell’area tecnica?

Presidente Guarascio: perchè siamo l’unica squadra di serie B a non aver mai avuto un direttore generale? Esclusa ovviamente la farsa, durata poco più di un mese, dell’ingaggio di Luca Petrone. Se disgraziatamente il Cosenza dovesse retrocedere in Serie C, avrà la forza e la soprattutto la volontà di rimediare al danno fatto? Tante domande fatte dal sottoscritto, in realtà da tutta la stampa cosentina che nel corso di questi mesi non hanno mai trovato una risposta sicura e convinta da parte sua. Il tempo di parlare in politichese è terminato. Si dovranno dare subito certezze alla città, immediatamente! Comunque vadano le cose a fine campionato.

LE COLPE DI OCCHIUZZI

Mister Occhiuzzi
Mister Occhiuzzi

A nostro avviso la colpa maggiore del tecnico cetrarese è stata sempre quella di assecondare, senza batter ciglio, le decisioni imposte dall’alto, non avendo la forza, probabilmente per la sua giovane età, di alzare la voce e mettere i puntini sulle “i” in sede di scelta di quei calciatori funzionali al suo progetto tecnico.

Una prima parte di campionato dove comunque la compagine silana, nonostante le difficoltà elencate, ha sempre lottato, ottenendo una serie pareggi contro squadre dal tasso tecnico maggiore. Un girone di ritorno invece dove la squadra è apparsa spesso involuta nel gioco.

Nel momento che la squadra doveva accelerare, si sono invece evidenziate tutte le lacune della rosa attuale. La ciliegina sulla torta della cessione di Baez ad una diretta concorrente per la salvezza. Calciatori arrivati dal mercato di gennaio con una precaria condizione fisica ed atletica. Altri che essendo in scadenza di contratto nel prossimo giugno,  sembrano scendere in campo solo per onor di firma. Un quadro non certo idilliaco e facile da gestire per Occhiuzzi. Una situazione più grande di lui che ha finito per travolgerlo. Dopo averlo esaltato la passata stagione, la stampa e molti tifosi, ora ne chiedono l’esonero e la sua testa a gran voce. Una decisione che a nostro avviso o la si prendeva mesi addietro, ma che non ha più senso a 4 giornate dalla fine.

LA MATEMATICA ANCORA NON CONDANNA IL COSENZA

Pescara, Empoli, Monza e Pordenone: queste le 4 squadre che dovranno affrontare i lupi nell’ultimo scorcio di campionato. Al momento la truppa rossoblù sarebbe direttamente in Serie C, poiché ci sono più di 4 punti di margine, 5 per la precisione, tra il Cosenza che occupa la quart’ultima posizione e l’Ascoli che è quint’ultimo. Guardando le ultime prestazioni, senza anima, mordente degli uomini di Occhiuzzi, difficile immaginare un nuovo finale a lieto fine. Serviranno almeno tre vittorie (9 punti) per cercare di rimanere aggrappati disperatamente agli spareggi playout. Ancora pochi giorni e poi tutto sarà compiuto.

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