TERNANA (4-3-2-1): Iannarilli; Defendi (Diakitè), Sørensen, Capuano, Corrado; Agazzi (Moro), Di Tacchio, Cassata (Bogdan), Partipilo, Palumbo (Coulibaly), Favilli (Faletti). All: Vanigli
Panchina: Krapikas, Ghiringhelli, Diakite, Mantovani, Proietti, Paghera, Donnarumma, Rovaglia.
COSENZA (4-2-3-1): Matosevic; Martino, Rigione, Vaisanen, Panico (Gozzi); Voca (Vallocchia), Brescianini; Brignola, D’Urso, Florenzi (Merola); Larrivey (Butic).All: Dionigi
Panchina: Marson, Meroni, Calò, Sibide, Prestianni, Arioli, Zilli.
ARBITRO: Zufferli della sezione di Udine
MARCATORI: 16′ Favilli, 53′ Brignola
AMMONITI: Partipilo, Favilli, Florenzi, Voca, Panico, Palumbo, Martino, Venturi,
ESPULSO: Sorensen
NOTE: Giornata variabile ma asciutta, buona cornice di pubblico con circa 500 tifosi rossoblù. Recupero: 1′ e 6′
Minuto 93′ di Ternana – Cosenza, dopo una gara vibrante l’arbitro Zufferli nega agli umbri, ridotti in 10, un possibile penalty inizialmente fischiato con una evidente interpretazione al contrario perchè è Partipilo a far fallo su Martino. Per una volta il Var viene in soccorso del Cosenza e i silani conquistano un pari di fatica e salgono a quota 7. Prosegue quindi la trentennale maledizione del “Liberati” di Terni, che dura dal 1993, ma stavolta i rossoblù evitano la beffa, aiutati anche da Matosevic che al 96′ nega il gol a Raul Moro.
Gara molto fisica, nervosa, tra due squadre affette da limtii differenti: una, quella umbra, a tratti effervescente ma sbadata dietro (come nell’occasione del rosso subuito), l’altra sempre solida ma tremendamente sterile e ancora incapace di capitalizzare al meglio gli episodi a favore.
Ternana, guidata dal secondo Richard Vanigli (altro ex) senza Martella e Celli a sinistra, al Cosenza mancano Nasti e, defezione dell’ultima ora, anche Rispoli.
E’ un 4-2-3-1 che sa di 3-5-2 quello del Cosenza in avvio, con Martino spesso sulla linea dei 3 a destra per tamponare meglio e provare a ripartire.
Dopo una iniziale fase di studio, la Ternana bussa di testa con Favilli su cross dalla sinistra di Corrado, è il 13′. Le fere prendono confidenza e al quarto d’ora sgasano; prima una girata di Capuano chiama agli straordinari Matosevic, un minuto dopo il Cosenza è fiacco su una controgiocata dell’ex Partipilo su un possesso rossoblù perso. Il furetto rossoverde serve Favilli che accomoda di piatto all’angolino alla sinistra di Matosevic: 1-0 per una Ternana che ci ha creduto di più in avvio, per il Cosenza altro gol incassato sullo 0-0. Cosenza che incassa sì, ma non reagisce. Un pò di confusione e la vista annebbiata di D’Urso e Brignola non aiutano i piani di riscossa di Dionigi, gli umbri giocano sereni sul +1 e provano ad affondare ancora, protittando di qualche distrazione di trroppo dei rossoblù in uscita palla. Col passare di minuti si fa sempre più fluida la manovra umbra, appesantita dai leziosismi e del pressing avversario quella rossoblù, e anche Larrivey è meno preciso del solito Il Cosenza è tanto sterile che il primo pericolo al 37′ se lo procura la Ternana: punizione fiacca di D’Urso e su una svirgolata di un proprio difensore Iannarilli vola in corner. Il Cosenza sbarazzino delle prime due gare è già un ricordo, perchè Florenzi e soci non trovano linee di passaggio nè dinamismo e la Ternana, così come fatto dal Parma, ma quando può (Voca e Florenzi i più “attenzionati”). L’unico squillo silano arriva un pò fortuitamente al 40′ con una punizione panoramica di D’Urso che decolla sulla parte alta della traversa, ma non aiuta a raddrizzare i giudizi sui primi 45′ del Cosenza. Aiuta eccome a tenere a galla i rossoblù l’erroraccio di testa sempre di Favilli al 44′.
E così al fischio del severo ma giusto Zufferli ( 9 cartellini, 8 gialli,1 rosso!) in chiusura di primo tempo l’impressione è quella di aver assistito a una prima frazione gemella di quella offerta dai rossoblù di Bisoli lo scorso anno al “Liberati”.
Al rientro, il tempo di dare una scorsa agli zero cambi, Larrivey fa la cosa più intelligente della sua gara andando a pescare un tracciante aereo recapitato sui piedi di D’Urso che brucia Sorensen e solo davanrti a Iannarilli viene steso. Zufferli fischia rigore ma poi attende un check della sala VAR. Larrivey, nervoso, protesta quasi subodorando la beffa. Beffa che puntualmente arriva perchè a seguito del check il fischietto friulano tramuta il rigore in punizione dal limite, con espulsione di Sorensen, reo di aver commesso fallo da ultimo uomo ancora prima dell’ingresso in area di D’Urso. Le immagini tuttavia danno ragione al direttore di gara. Cosenza “beffato” e in superiorità numerica, proprio come lo scorso anno, proprio come nel 2002, quando i lupi si fecero rimontare addiritura due gol. Ma stavolta sembra diverso, perchè Brignola si ricorda chi è e forse pungolato dalle critiche (tra cui le nostre!), pennella un gioiello di destro che si spegne, sotto la traversa, tra le urla dei 500 rossoblù assiepati proprio dietro la porta di Iannarilli.
Gara completamente cambiata per i rossoblù in appena in un frame. Vanigli si posiziona con un 4-3-1-1. La Ternana si riassetta ma fatica a colmare la ferita inferta dal Cosenza, i rossoblù sanno che possono far malissimo. Le fere attendono e sanno che l’unico obiettivo , almeno sulle prime, sarà far ristabilire la parità numerica per poi privare a riprendersi il match. E il Cosenza, stranamente, si innervosisce e aiuta Zufferli a sventolare una serie di gialli per entrate evitabili. Florenzi sgasa tra le linee ma perde sempre la battuta importante per smarcare l’uomo: insomma è un Cosenza che studia per far male in una situazione ottimale come quella venutasi a creare, ma con un occhio alle vampate rossoverdi (vedi il tiro di Palumbo al 65′ contrato da Mato), d’altronde il pari non sarebbe risultato sgradito.Dionigi vuole scansare altre rogne e allora aumenta la velocità di giri nel motore con gli innesti di Gozzi e Merola (esordio). La gestione delle situazioni offensive però, resta un pò così. Vanigli non vuole subire e allora inserisce il fiscio Diakite ma soprattutto la classe di Falletti.
Falletti sa spaccare eccome la gara e per poco non lo fa al 71′ quando dai suoi piedi parte l’assist che Palumbo non insacca da due passi, ostacolato dall’onnipresente Martino. Si gioca 10 contro 11 ma non si vede.
Dionigi, passata la paura, inserisce Butic (out Larrivey) e Venturi (saluta D’Urso). Attorno al 70′ bella costruzione di gioco rossoblù ma u tir a gir di Brignola è lontano da quelli di insignana memoria e termina alto. Sull’asse Partipilo – Falletti si muovono tutte le sparenze di successo rossoverde, ma l’argentino arriva sempre con un soffio di ritardo.
Al Cosenza manca un pò di fuoco sacro e di posizione (vedi Butic spesso fuori dalla mattonella giusta) ma all’84’ in uno dei rari strappi di Brignola, in netto crescendo nell’ultimo quarto di gara, per poco Diakite non serve un assist d’oro agli avanti rossoblù, la Ternana si salva con un pò di fortuna. Un corpo a corpo Vallocchia (ingenuo) – Falletti e un altro affondo di Corrado nel primo dei 6 minuti di recupero la dicono lunga sulle mille insidie della Ternana di Lucarelli. Un Cosenza più attento avrebbe dovuto capirlo invece di farsi schiacciare e beffare dall’ultima caduta di Partipilo, propiziata da una svigolata di Brescianini. Il Var però stavolta cancella quella che sarebbe stata una punizione sin troppo severa per i lupi e i loro indomabili 500 tifosi. Evitato così l’epilogo più strano, che stava per premiare una Ternana tutto cuore e abbattere un Cosenza da vorrei ma non posso. Finisce 1-1