Gol tutti da fermo: Di Gennaro spaventa, Camporese e Larrivey riportano in vita i rossoblù.Alessandria ko e raggiunta
COSENZA – La luce in fondo al tunnel, 122 giorni dopo. Un tuffo argentino sul verde del tempio rossoblù sotto un acquazzone epico, e il Cosenza supera l’Alessandria (2-1) e le sue paure. Sembrava tutto finito, tutto scritto,dopo l’ennesimo gol di Di Gennaro su un corner beffardo, ma due nuovi acquisti restituiscono Cosenza alla serie B (per ora),azzerando la distanza play out. Da stasera inizia un nuovo torneo, per gli uomini di Bisoli, artefice di scelte tecniche non facili (ma questa volta vince lui) e per l’Alessandria, che si è fatta riprendere ancora, proprio come contro il Perugia.
CRONACA: Il calcio non fa politica ma reclama la pace: è con questo slogan che rossoblù e grigi scendono in campo per definire un gran fetta del proprio futuro.
Bisoli perde Liotti nel riscaldamento, per cui è Gerbo ad accomodarsi sulla mediana a sinistra. Per il resto solito 3-5-2 con la novità Florenzi mezzala in luogo di Carraro. Nell’Alessandria , 3-4-3 ma tendente al 3-4-2-1, ci sono Kolaj e Chiarello ai lati di bomber Corazza. Primo squillo di marca locale al 3′ ma il sinistro di Situm cede sopra la trasversale di Pisseri. Replica, eccome, l’Alessandria; Kolaj sfila tra le due linee rossoblù e infila nel corridoio per Corazza, Vigorito dice no.
Al netto dei soliti Caso e Laura (Florenzi se ne frega dalle stazza e lotta come fosse un gigante di 2 metri), il Cosenza, Kongolo compreso, sembra zavorrato e l’Alessandria non ha grossi problemi a gestire il primo quarto d’ora, poi però i lupi alzano il volume e collezionano qualche buon corner , ma il risultato, unica cosa che conta, non muta. Ancora scriccholii nel Cosenza, e al 23′ fuori Palmiero dentro Voca. Due minuti dopo Laura s’invola in contropiede innescato da Caso, ma nessuno lo supporta in area e come spesso accade l’azione si perde. Altro giro, altra corsa, e kolaj, dopo un bello slalom carica di destro verso Vigorito, e dal successivo corner, ancora Di Gennaro, proprio come all’andata uccella tutta la difesa rossoblù e un Vaisanen insolitamente distratto. Siamo al 29′ ed è il gelo. A quel punto l’Alessandria, non mette autobus davanti la porta, e anzi trova sempre le linee di passaggio centrali sgombre da maglie rossoblù. Scitum si allaccia in area con un avversario a palla lontana, ma Mariani e VAR non intervengono. I rossoblù si afflosciano, i piemontesi fanno quel che devono e si arriva alla pausa sotto i fischi sonori di un pubblico chiamato a raccolta al Marulla ma ancora una volta tradito.
Alla ripresa, che vede in campo Larrivey, bussa ancora l’ Alessandria, due volte con kolaj (tra 48′ e 50′) che, prima di uscire dal campo, arriva davanti a Vigorito ma ci pensa troppo. I lupi si buttano in massa sui calci piazzati, cercando l’episodio, ma sono terribilmente imprecisi e lasciando spazi nei quali gli uomini di Longo vanno a nozze. I ritmi, allora diventano quelli di una gara normalissima, anche se tale non sarebbe, e gli ospiti ringraziano.
Canta per la maglia la Nord,ma di bava alla bocca nemmeno l’ombra, tanta volontà, ma poca precisione, e in B queste cose le paghi, al cospetto di una Alessandria organizzata ma nulla più.
E se anche uno come Rigione, sempre presente, esce (affaticato), allora si fa dura. Ma il Lupo non vuole mollare così: Caso ha sempre qualcosa in serbo, quando meno te l’aspetti e al 60′ gira dal limite verso Pisseri che sventa. Si accende la scintilla che serviva, perchè nel grigiore generale ancora corner (pennellato da Florenzi), ancora Camporese, e proprio come contro il Perugia, ancora gol, un gol di pura speranza. L’Alessandria si fa nervosa, Parodi stramazza a terra lamentando un colpo (fantasma) da Laura. E cosi’, nel bel mezzo di una gara morta, il film cambia e l’ultima mezz’ora, la più importante del campionato rossoblù, è da batticuore. Il Cosenza si scrolla di dosse le ansie, Laurà gira largo di testa su invito di Situm da sinistra, poi Palombi smorza al volo (alto) la pressione sull’Alessandria . Ai grigi può star bene il pari, non al Cosenza. Sono minuti di contrasti forti, nei quali però i lupi non riescono a prevalere con decisione, lasciando un pò di fiato agli ospiti, ora sì in difficoltà, ma capaci spesso di uscire in disimpegno dalla loro zona calda. Si gioca di pancia, sui nervi: Laura vede solo palle sporche, e Millico la vede dalla panchina (entrerà sul finale a dare una mano). Si punta sui piazzati, come quello che al 77′ vede Pisseri smanacciare a due passi dal testone di Laura . La squadra prova a manovrare, ma gioca troppo lontana dall’area, lì dove potrebbe nascere di tutto, rigori inclusi (solo uno assegnato in stagione) . La luce in fondo al tunnel imboccato a fine ottobre sembra lì ma non si vede, finché Larrivey non frana a contatto con Parodi (non ci dormirà stanotte), ed eccolo il rigore della svolta. Batte lui, el Bati, tanti passettini, e sostanza pura per il sofferto 2-1. Impazzisce il Marulla, che non crede a quanto succede e ritorna a cantare “Che bello è”. Il bus di Bisoli si abbassa dinanzi a una Alessandria spaesata ma pugnace, ad attaccare ogni spazio. Caso va giù proprio al 9’0′ ma dalla panchina lo invitano ad alzarsi per evitare di allungare i 5′ di recupero concessi prima dello stop. Ancora sofferenza ma poi la Pace, con il ritorno ai 3 punti, nel calore dell’abbraccio del Marulla. Si doveva vincere ora, o mai più. Problemi ma non risolti ma responso positivo La corsa continua.
COSENZA – ALESSANDRIA
COSENZA (3-5-2): Vigorito; Camporese, Rigione (Sy), Vaisanen; Gerbo (Larrivey), Kongolo, Palmiero (Voca), Florenzi (Millico), Situm, Laura (Vallocchia), Caso. A disposizione: Matosevic, Carraro,Pandolfi, Venturi, Bittante, Hristov All. P. Bisoli.
ALESSANDRIA (3-4-3): Pisseri; Parodi, Di Gennaro, Prestia; Mattiello (Mustacchio), Casarini (Gori), Ba (Milanese), Lunetta; Chiarello (Fabbrini), Corazza, Kolaj (Palombi). A disp. Crisanto, Cerofolini, Gori, Benedetti, Fabbrini, Mantovani. All. M. Longo.
ARBITRO: Mariani di Aprilia (Massara-D’Ascanio. IV Uff. Rutella. VAR Rapuano, AVAR Del Giovane).
MARCATORI: 29′ Di Gennaro, 61′ Camporese, 81′ Larrivey (R)
NOTE: gara iniziata alle 14 :05 per lanciare un messaggio simbolico di sensibilizzazione al dialogo nel conflitto in Ucraina. Tempo prima discreto, poi piovoso Recupero: 3′ e 5′
AMMONITI: Casarini, Lunetta,